domenica 15 ottobre 2017

LA "PATRIA" EUROPEA NELL'ERA DELLE APPARTENENZE FLUIDE

 
IL DIBATTITO SU CITTADINANZA E IDENTITA'

di BRUNO FORTE

           Una riflessione più che mai opportuna alla luce degli eventi che hanno animato il recente dibattito politico-culturale in Italia e non solo è quella sull’idea di “patria”: tanto la polemica sullo “jus soli”, quanto il dibattito sull’indipendenza della Catalogna, che ha suscitato passioni e messo in campo ragioni contrapposte, si rapportano a questo concetto, che è alla base dei nazionalismi che hanno pervaso il Novecento, non di rado con conseguenze drammatiche di tensioni e di violenze. È in nome di un’idea di patria fortemente identitaria e alternativa ad altre appartenenze nazionali che viene non di rado motivato il rifiuto del diritto ad essere cittadini del Paese in cui si nasce a chi – pur avendo genitori che non sono cittadini di esso – è destinato a crescervi, a ricevere l’educazione di tutti gli altri bambini, ragazzi e giovani suoi compagni di strada, per contribuire con le proprie forze e capacità al futuro di tutti. Si calcola che lo “jus soli” possa riguardare circa ottocentomila persone, numero tutt’altro che indifferente se si considera la drammatica denatalità di cui soffre l’Italia. 
           La domanda che si profila è se si possano ritenere determinanti per essere cittadini di una collettività nazionale esclusivamente il passato dei genitori, le radici culturali lontane e più o meno presenti e rilevanti nello sviluppo educativo della persona e l’insieme dei costumi e delle appartenenze sociali e religiose, in cui si svolgerà la sua vita relazionale immediata. 
          I profondi cambiamenti storici degli ultimi decenni, la crescita della globalizzazione e la dialettica sempre più viva fra localismo e universalismo inducono a rispondere di no a questa domanda: le identità sono oggi molto più liquide di un tempo e la loro costruzione e il loro sviluppo sono determinati da un complesso di fattori così vario e articolato, che non si sbaglierebbe a dire che tutti stiamo diventando sempre più cittadini ..........


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