mercoledì 14 dicembre 2022

ESSERE AMATI o SAPERE AMARE ?

-“Non essere amato 

è una sfortuna; 

non saper amare

 è una tragedia”-


-  di Gianfranco Ravasi


Non è la prima volta che attingiamo a questo autore aspro ma profondo, ateo ma teso verso una sua spiritualità (ha scritto cose sorprendenti anche sulla santità). Albert Camus, scrittore francese nato in Algeria nel 1913 e morto in incidente stradale nel 1960, è spesso inquietante, ma sa essere non di rado emozionante come nella frase che oggi proponiamo.

Chi non immagina quanto sia acre una giornata in cui non c'è nessuno che ti ricordi, ti dica una parola, pensi alla tua solitudine? E ci sono persone che per anni proseguono così, in questa «sfortuna», che dura fino in punto di morte, tant'è vero che ci sono alcuni dimenticati persino in quell'istante estremo. Ma Camus alla «sfortuna» del non essere amati oppone una «tragedia», quella del non saper amare.

In questo caso, infatti, sei tu stesso che blindi la tua anima perché non accolga nessuno, blocchi il cuore perché non abbia un fremito, paralizzi la mano perché non faccia una carezza. Un altro grande autore, il tedesco Thomas Mann, scriveva: «La felicità non sta nell'essere amati: può creare solo soddisfazione e vanità. La felicità è nell'amare». E Camus continuava così la sua riflessione: «Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce». Ecco, allora, una verifica da fare: se ci si è ridotti a un ghiacciolo, senza più un palpito, senza il desiderio di un incontro, senza la volontà di un dono, si deve essere preoccupati più che per una malattia. Sarà, infatti, sempre meglio aver amato e perduto o sbagliato che non aver mai amato.

 Da “Breviario laico”

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