venerdì 3 dicembre 2021

ORGANIZZARE LA SPERANZA!


*  LA SPERANZA, 

UNA RISORSA INDISPENSABILE

 PER ANDARE 

VERSO IL FUTURO *


-         Giovanni Perrone

 Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate!(Inf. III, 9) è il lugubre avvertimento impresso sulla porta dell’inferno dantesco. È un evidente invito ad “affidarsi” totalmente ed eternamente ad un perverso destino.

Lo scoraggiamento è frequente nella vita delle persone. Lo testimonia l’antico detto “Chi di speranza campa, disperato muore”.

La visione pessimistica del mondo e del futuro è presente anche in molti scrittori e poeti. Ad esempio, Lorenzo de’ Medici così scrive in una sua lirica dedicata proprio alla speranza: “Quanto sia vana ogni speranza nostra, / quanto fallace ciaschedun disegno, / quanto sia il mondo d’ignoranza / pregno, / la maestra del tutto, Morte, il mostra”.

L’Alighieri, però, nonostante le traversie ch’egli ha dovuto affrontare, non si chiude nel pessimismo. Infatti, il cammino raccontato nella sua Commedia conduce dalle tenebre degli inferi alla purificazione nel Purgatorio e all’incontro con l’Immenso: “l’Amor che move il sole e le altre stelle”.

Nell’inferno stesso, luogo dell’estrema disperazione, Dante indica le tracce per un cammino di speranza basato sulla presa di coscienza della grandezza della dignità umana: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza” (vv. 112-120).

La speranza è una virtù cristiana, strettamente connessa alle altre due virtù teologali, fede e carità. La fede è espressione di fiducia e la carità rende concreto ogni percorso di fiducia e di speranza.

La speranza è seme vivo, le cui radici sono alimentate dalla fiducia. Non è un comodo divano ove cullarsi, chattando con gli amici, magari piangendosi addosso, attendendo passivamente un improbabile futuro. Essa dona vigore e vita a frondosi rami ricchi di buoni frutti; è alimentata da un ragionevole ottimismo e coraggioso impegno. Perciò va promossa, organizzata e coltivata.

La speranza non è una sterile illusione: è un cammino per raggiungere una meta; cammino talora reso difficile dalle tempeste della vita e soffocato dalla calura estiva o dalle gelate invernali. Perciò speranza, coraggio, competenza e ideali vanno a braccetto, sostenendosi l’un l’altro. La capacità di orientarsi e riorientarsi è necessaria, evitando "campi magnetici" che possono disorientare il procedere verso la meta prefissata.

Oggi è possibile avere speranza? I tempi che stiamo vivendo, la situazione sanitaria ed economica, la carenza di lavoro, la nebulosa situazione giovanile, le talora complicate ed instabili situazioni familiari, le imprevedibili condizioni climatiche, il disorientamento talora provocato dai mass media.…. favoriscono la speranza?

La pandemia ha fatto emergere le fragilità delle nuove generazioni. Infatti, dagli ultimi dati rappresentati, si assiste a un abbandono o posticipo di progetti esistenziali.

L’Occidente, dicono gli esperti, vive una pericolosa crisi di speranza e di infertilità, nello spirito e nel corpo. La crescente denatalità ne è concreta testimonianza. Il fenomeno migratorio mette in luce la voglia di dare concretezza alle proprie speranze. In particolare, ci interrogano le migliaia di “disperati”, in gran parte giovani, che ogni giorno lasciano le loro case e la loro terra, partono per viaggi rischiosi ed imprevedibili, sopportano fame, miseria, soprusi e violenze spinti dalla speranza di un futuro migliore. Ne partono mille per arrivare in dieci o meno! Pur tra tante diffidenze, sofferenze e fatiche essi sono semi di speranza per il futuro che viene.

Bisogna avere il coraggio di sperare e saper vedere i nuovi germogli che riescono a farsi strada pur tra le rocce o in mezzo al ghiaccio; bisogna saper vedere la luce anche in fondo al tunnel. Come cristiani non possiamo disperare perché Dio è la somma speranza e la somma certezza che guida e sostiene il nostro cammino. Siamo chiamati ad aiutarci reciprocamente a costruire percorsi di speranza, ad essere visibili e credibili testimoni di speranza, a preparare le vie del Signore.

Regalare il nostro accogliente sorriso ad ogni nuovo giorno e ad ogni persona rassicura e fortifica il nostro e l'altrui peregrinare per le vie del mondo al fine di incontrare il “sommo Bene":

Spene", diss'io, "è uno attender certo

de la gloria futura, il qual produce

grazia divina e precedente merto..."

(Paradiso, XXV, 68)

A proposito, Papa Francesco ci invita a "nutrire il coraggio della speranza", ad “organizzare la speranza” : Se la nostra speranza non si traduce in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura della casa comune, essa resta vana illusione, sterile e logorante attesa… Specialmente a noi cristiani, tocca organizzare la speranza, tradurla in vita concreta ogni giorno, nei rapporti umani, nell’impegno educativo, sociale e politico”.[i]

 


[i] Papa Francesco, 14 novembre 2021



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