giovedì 28 ottobre 2021

DDL ZAN. SERVE UN DIALOGO APERTO NON PREGIUDIZIALE

Il Senato con 154 voti favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti ha bloccato l’esame degli articoli e degli emendamenti del controverso disegno di legge contro l'omofobia e l'omotransfobia. Per i vescovi italiani "una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza"

 “L’esito del voto al Senato sul Ddl Zan conferma quanto sottolineato più volte: la necessità di un dialogo aperto e non pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire all’edificazione di una società più giusta e solidale”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, commenta - in una nota diffusa dai vescovi italiani -  lo stop del Senato al testo del ddl Zan in materia di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. Il passaggio in Aula è avvenuto con voto segreto: 154 i voti favorevoli, 131 i contrari e 2 gli astenuti. In questo modo quindi è stata accolta la proposta di non passaggio al voto degli articoli presentata da Lega e FdI in relazione al disegno di legge. Si interrompe così l’iter del provvedimento che aveva ricevuto una approvazione in prima lettura dalla Camera nel novembre 2020 e che tornerà in Commissione Giustizia con tempi lunghi, non meno di sei mesi.

I due interventi precedenti della Cei

La presidenza della Cei aveva espresso perplessità sul testo con due note, diffuse il 10 giugno 2020 e il 28 aprile 2021. Testi, peraltro, condivisi da tante voci di diversa sensibilità. In modo particolare, la controversa nozione di identità di genere poneva e pone tuttora una questione etica e culturale seria che non può risolversi in banalizzazioni ideologiche. “Il voto del Senato – sottolinea ancora il cardinale Bassetti – offre un’ulteriore considerazione nel segno del concetto stesso di democrazia: una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza. Tra l’approvazione di una normativa ambigua e la possibilità di una riflessione diretta a un confronto franco, la Chiesa sarà sempre a fianco del dialogo e della costruzione di un diritto che garantisca ogni cittadino nell’obiettivo del rispetto reciproco”.


 COMUNICATO CEI




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