IL MISSIONARIO, LO STREGONE, I GIOVANI, LE VACCHE ... E TANTA VIOLENZA
Abbiamo ricevuto questo messaggio da padre Mario Pellegrino (giovane missionario
comboniano) che opera in Sud Sudan.
Grazie alla Fondazione Papale l'UMEC-WUCT lo sta aiutando per sostenere alcuni
studenti seminaristi.
Sembra che il tempo non sia mai passato, come se fossi stato sempre qui.
Il rientrare in Sud Sudan, l’incontrare nuovamente questo popolo meraviglioso
ha riempito il mio cuore con una gioia indescrivibile. La gente mi ha accolto
con grande gioia, portandomi in braccio fino alla chiesa, donandomi e abbracci:
davvero mi stavano aspettando e davvero ho sentito che l’abbraccio del popolo è
l’abbraccio del Dio Papà per me.
Sono felice di essere qui dopo il tempo bello in Italia dove ho avuto la
possibilità di incontrare tanti amici e di conoscerne di nuovi. Ho subito
cominciato con un lungo safari di 2 settimane: ho camminato per circa 16 ore a
piedi, visitando tante comunità e portando la carezza di Dio a questa gente.
Camminando insieme, marciando, danzando, cantando la gente esprime la loro
gioia e la loro speranza che continuano ad essere più forte della violenza e
dell’odio dei signori della guerra.
Ho ricominciato ad insegnare in queste scuole locali e a visitare gli
ammalati nel piccolo centro di cura. Al momento stiamo vivendo una situazione
davvero molto complicata nel territorio della missione. Mentre nella capitale
Juba si parla e si spera nella pace, qui si respira un clima di violenza e di
odio molto forte.
Tutto è causato da uno stregone tradizionale che vive a circa 3 ore a
piedi da qui, in un posto chiamato Gakal. Questo folle si definisce come una
divinità locale e sta convincendo centinaia di giovani Nuer ad andare in guerra
nel territorio di Mayandit (a circa 3 giorni di cammino) contro la tribù
considerata nemica, i Dinka. L’obiettivo è di rubare loro le mucche che nella
cultura del popolo sud sudanese sono il centro e la fonte della ricchezza e del
benestare, nonché l’unica possibilità di potersi sposare (bisogna pagare circa
50 vacche al padre della ragazza per poterla sposare).
Questo giovane stregone promette la sua benedizione e la sua protezione
a questi giovani con la certezza che torneranno vincitori dai combattimenti con
la tribù nemica e riusciranno a conquistare centinaia di vacche.
In realtà, in questo mese 30 giovani nuer sono stai ammazzati con colpi
di fucile. Nel centro di cura dove vado ogni giorno incontro continuamente
giovani con gravi ferite da arma da fuoco in diverse parti del corpo (anche sul
volto) e ossa fratturate o ferite varie.
Il mio cuore si strazia, piange e soffre ogni volta che li incontro;
molti di loro li conosco personalmente. Vedo il loro volto vuoto, spento: è il
loro non-volto, ingannato e conquistato dal signore del male. Centinaia di
giovani sono qui in Nyal e aspettano il momento buono per andare ed attaccare i
dinka, li incontro continuamente per le strade, morti che camminano. Sono
“ciechi” e guidati da una guida “cieca” e malvagia. E’ una situazione
davvero difficile perché in tanti continuano a credere nel potere di questo
stregone e sono disposti a morire per lui e per conquistare le amate vacche.
E noi missionari cosa facciamo? Gridiamo! Si, gridiamo! Gridiamo il
Vangelo della pace con tutto il nostro cuore e le nostre forze; imploriamo i
nostri giovani di fermarsi, di riflettere, di non buttare la loro vita, di non
andare a combattere, perché quello stregone li sta ingannando per i propri
interessi (la maggior parte delle mucche conquistate vanno a finire a lui).
Gridiamo il vangelo, questo è quello che ci resta. Solo il Vangelo, sola
la Parola del Dio della Vita è la nostra forza, non abbiamo altro.
Stiamo dialogando con i leaders delle nostre comunità e con le autorità
locali per fermare questo massacro e perché non si espanda. Stiamo pregando
perché i nostri giovani aprano gli occhi, ascoltino la Voce del Buon Pastore e
non la voce del signore della morte. Noi in lacrime ma con ostinata speranza
continuiamo a credere nella riconciliazione e nella pace, in quella Pace per la
quale il Dio della Vita continua a donarsi. Continuiamo a credere che con Gesù
di Nazareth la Vita è più forte della morte.
p. Mario Pellegrino
5 marzo 2019
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