Ammonisce il figlio di Sirach, autore del Siracide: «Vergognati della tua ignoranza». Già, gli italiani dovrebbero un po’ vergognarsi della loro ignoranza sul fattore «B», che sta per Bibbia. Quasi tutti ammettono di possederne in casa una copia. Sette su dieci spiegano di averne ascoltati alcuni brani nell’ultimo anno o anche di averli letti. Ma quando si prova a entrare fra le pieghe del testo sacro, l’approssimazione e la confusione regnano sovrani.
E allora appena il 20% sa che Bibbia significa “libro” (per due su cinque vuol dire “testimonianza”). Un terzo pensa che il Messale faccia parte dei settantatré libri di cui la Bibbia è composta. Un altro terzo sostiene che la Scrittura indichi la data del 25 dicembre per la nascita di Cristo. Ben sei su dieci si dicono sicuri che Cesare Augusto non sia mai citato dalla Parola per eccellenza (quando, invece, nei Vangeli è richiamato come l’imperatore che indice il primo censimento e che costringe Giuseppe con Maria a “salire” da Nazaret a Betlemme dove verrà alla luce l’Emmanuel). E più della metà del Belpaese non ritiene che il testo sacro sia fonte della Rivelazione anche per ortodossi o anglicani.
Risultato? Se nella pagella degli italiani ci fosse una materia che potremmo chiamare “biblica”, la Penisola non raggiungerebbe la sufficienza. E il voto che si meriterebbe sarebbe 5,9, secondo l’indagine che la casa editrice Edb, in collaborazione con la Fondazione Unipolis, ha commissionato all’istituto di ricerca “Demos & Pi” in occasione del quarantesimo anniversario della pubblicazione in Italia della Bibbia di Gerusalemme.
Più di millecinquecento interviste realizzate per scandagliare il rapporto fra il Paese e un testo che «non è soltanto il distintivo cristiano, per citare una formula cara al filosofo Romano Guardini, ma rappresenta anche un distintivo nazionale», sottolinea il direttore scientifico di “Demos & Pi” e curatore dello studio, Ilvo Diamanti. Gli esiti della ricerca, curata da Luigi Ceccarini, Martina Di Pierdomenico e Ludovico Gardani, sono il fulcro del libro Gli italiani e la Bibbia (Edb, pagine 136, euro 10,00) che esce lunedì.
Il priore della comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi, parla nella postfazione di «povertà della cultura biblica in Italia ....
continua: BIBBIA, QUESTA SCONOSCIUTA
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