venerdì 23 febbraio 2024

FREEDOM


 LIBERI 

DI 

ESSERE FELICI



- di Laura Bellomi

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Il 18 marzo 1993 don Tonino Bello compiva 58 anni.

Era già molto malato e i giovani della diocesi  si ritrovarono in episcopio per fargli gli auguri intonando la sua canzone preferita, Freedom. «Vorrei mettermi ancora non avanti a voi come capofila e neppure dietro di voi, ma in mezzo a voi, in mezzo al popolo e cantare Freedom, oh freedom… Libertà!», si commosse Tonino affacciandosi alla finestra.

«Vorrei cantare questo anelito profondo che tutti quanti sentiamo nel cuore. Cantarlo in mezzo agli altri giovani che sono un po’ logori dalla stanchezza, cantarlo in mezzo alla gente che non ci crede più, in mezzo a tante persone scettiche. Oh freedom, libertà! Libertà non soltanto per noi da tutti i condizionamenti che ci stringono, ma libertà per tutti i popoli […] Non dobbiamo stancarci, non dobbiamo demordere anche se le difficoltà sono tantissime. Oh freedom, libertà!».

Il messaggio di don Tonino (qualcuno ebbe la prontezza di registrarlo) continua intenso e vibrante.

Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi in Puglia, presidente di Pax Christi e tanto altro, don Tonino Bello (1935-1993) ha dedicato alla felicità diversi scritti, fra cui Cirenei della gioia. Ma non sono stati i suoi testi a parlarci – per lo meno non soltanto – quanto il lascito umano e spirituale con cui ha cambiato la vita di chi l’ha conosciuto. E sì, perché la felicità trasforma la vita, la nostra e quella della comunità allargata.

Cosa abbiamo capito, dunque? Forse poco, ma a sufficienza per intuire che confrontarsi con la Felicità è l’Avventura – con la A maiuscola – stessa della vita. La felicità non è un evergreen da Baci Perugina. Fare luce su cosa significa, come è fatta, quante persone servono per farla nascere, non è banale. Chiedersi “che forma ha”, men che meno.

Interrogarsi sulla felicità è un esercizio di umanità, personale e comunitario insieme: Generazioni di felicità. Sarà capitato a ciascuno di noi di sentirsi felici, almeno una volta nella vita. Con una punta di stupore ci saremo anche accorti che quella sensazione di pienezza e allo stesso tempo leggerezza non era legata a qualcosa di materiale quanto al sentirsi o al percepire qualcun altro “al posto giusto, nel momento giusto”.  Una sensazione forse poco definibile, eppure chiarissima.

Capita di complicarsi le giornate, ma la felicità è tutto tranne che complicata. La felicità è la chiamata a diventare noi stessi. È una promessa, una scelta, un cammino. È reale, sporca di vita, perfetta nelle sue imperfezioni.

La felicità è possibile. È per tutti e insieme possiamo cercarla e costruirla. Oh Freedom, qual è la nostra felicità? Sia questa la nostra domanda oggi. 

 

Proposta Educativa-Agesci

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