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sabato 9 novembre 2024

DSA e CELLULARE

Tamaro: “Boom di studenti con Dsa? Può essere causato da troppo cellulare e pc. 

Ormai i bimbi di oggi non sanno fare nemmeno le capriole”



-         di Andrea Carlino

 La scrittrice Susanna Tamaro, intervenendo a un convegno sulla lettura e la scrittura organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi, ha ripercorso il suo rapporto con la scrittura, dalle prime esperienze con la macchina da scrivere all’entusiasmo per l’avvento del computer, fino al ritorno alla scrittura a mano.

 “All’inizio il computer è stata una liberazione”, ha ammesso la scrittrice, “scrivere a mano negli anni ’80 e ’90 era un lavoro immenso”. Ma l’entusiasmo iniziale ha lasciato spazio a una crescente angoscia: “Il computer faceva cose che non gli chiedevo, cambiava le parole, interrompeva la mia concentrazione”.

Tamaro ha poi raccontato come la luce blu dello schermo le provocasse disturbi neurologici, portandola a chiedersi se l’aumento dei problemi comportamentali nei bambini non sia collegato all’eccessiva esposizione agli strumenti elettronici.

 Da qui la decisione di tornare alla scrittura a mano: “Ho comprato dei quaderni da scuola elementare e una penna stilografica e ho ricominciato a rifare l’alfabeto”. Oggi la scrittrice scrive tutti i suoi romanzi a mano, in grandi quaderni, un’esperienza che definisce “la più grande emozione”. “Scrivere a mano è come dipingere o suonare il pianoforte”, ha spiegato, “mentre con il computer si diventa molto poveri, schematici”.

 Tamaro ha poi sottolineato l’importanza della scrittura a mano come espressione della personalità, ricordando come un tempo le aziende si affidassero ai grafologi per valutare i candidati. “Essere privati della calligrafia significa essere omologati a una massa senza volto”, ha affermato.

 A questo proposito, ha raccontato la storia di un amico focomelico che ha imparato a scrivere con la bocca “per avere la sua calligrafia”. Infine, la scrittrice ha concluso il suo intervento con un invito a riscoprire il piacere della scrittura a mano, “un gesto che ci riconnette alla nostra essenza”.

 

Orizzonte Scuola

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