Grande consenso negli USA, sin dal 1907, per la nascita delle
scuole Montessori, con il loro nuovo e innovativo metodo di insegnamento.
Il messaggio educativo di Maria Montessori segnò un
grande rinnovamento tra l’800 e il ‘900 nella storia della pedagogia e della
didattica. Il suo metodo riconosceva al bambino, sempre desideroso di
apprendere, un ruolo attivo e creativo nel processo educativo e, all’educatore,
il ruolo di mentore che lo guidasse “ a saper fare da solo".
di Rosa Musto *
.Nel 1911 H.W Holmes
dell’Università di Harvard manifestò profondo interesse per il metodo
Montessori della “Scuola dei Bambini” di Roma leggendo un articolo di lei sulla
rivista di McClure e lo dichiarò in una lettera pubblica, a cui seguirono
visite e incontri conoscitivi di docenti e accademici statunitensi a Roma. Il
successo fu grande e dopo alcuni mesi furono subito aperte le prime due scuole
Montessori, a Boston e New York. Nel 1913 Maria Montessori giunse negli
USA e fu accolta come “una regina” e per realizzare la diffusione del suo
metodo pedagogico in tutti gli States furono organizzate dal suo editore McClure
numerose conferenze. La prima conferenza fu a Washington e poi Maria
Montessori proseguì il tour nelle città di New York, Philadelphia, Boston,
Chicago, San Francisco. Conferenze che produssero un grande rilievo mediatico.
Negli anni’20, dopo la grande guerra, si ebbe invece un
arresto della diffusione del metodo Montessori, per diversi motivi e anche per
il fatto che si pensasse che non potesse essere adottato con tutti i ragazzi,
ma solo per casi di ritardati o socialmente deboli. D’altro canto, negli USA si
assisteva all’avvicendarsi e diffondersi del metodo di John Dewey, grande
sostenitore della democrazia, che rappresentò una voce importante del
funzionalismo nascente e del mondo delle scienze dell’educazione. Dewey fu per
molto tempo il principale riformatore negli USA in materia di istruzione e di
inclusione sociale in favore delle nuove generazioni.
Bisogna attendere gli anni’60, quando il Metodo Montessori
ritornò a diffondersi. Infatti, nel 1958 fu istituita la Scuola
Montessori di Whitby nel Greenwich-Connecticut- la prima
scuola accreditata dalla Americana Montessory Society (AMS) negli Stati Uniti,
seguita poi, nel 1960, dalla Sophia Montessori School fondata da Screen
-attore, regista, scrittore- scuola che in seguito fu ribattezzata Santa
Monica Montessori School e, nel 1962, a New York fu istituita la
Scuola Caedmon e poi altre scuole a seguire sono sorte e ancora
continuano tutte ad operare ad alto livello nella ricerca educativa. Oggi
sono molto più di 5000 le scuole nel mondo che adottano i programmi Montessori
nella didattica, a garanzia del successo nell’apprendere nelle scuole
pubbliche, da parte dei bambini appartenenti alle fasce sociali più deboli, con
i quali lei medesima si era impegnata quando aveva iniziato la sperimentazione
del suo metodo didattico a Roma. Il metodo montessoriano fu quindi ispirato
dalle suggestioni di Itard e Seguin, studiosi dei comportamenti dei cosiddetti
“bambini deficienti”. A testimonianza di questo, nel gennaio 2007, in occasione
del centenario del metodo di Maria Montessori negli USA, il Washington
Post pubblicò l’articolo "Montessori, ora 100, Goes Mainstream",
in cui pose in evidenza il crescente numero di programmi della scuola pubblica
Montessori, in particolare nelle comunità afro-americane per il successo
conseguito da bambini e ragazzi.
La doppia valenza di medico neurologo e di educatore
consentirono a Maria Montessori di perfezionare nel tempo un percorso
didattico-educativo efficace per tutti, avendo posto al centro del suo
interesse la “singolarità di ogni persona”, nella sua specifica completezza
organica e cognitiva. L’intervento educativo montessoriano prevede che esso
abbi inizio sin dalla prima infanzia, come “imprinting efficace”, quale
forma precoce di apprendimento capace di porre le basi ad orientare uno stile
autonomo di vita, un sano sviluppo integrale della persona lasciando spazio
alla creatività e favorendo attraverso il gioco il carattere e i diversi tempi
di apprendimento di ciascuno.
Inoltre, è doveroso non tralasciare un altro aspetto, reso
meno noto, ma di certo importante e che si rifà a una rinnovata coscienza
femminile proposta da Maria Montessori e che la vide impegnata seriamente nella
lotta contro i pregiudizi di genere, compresi quelli “lombrosiani”, volendo
dimostrare come fosse importante assegnare il riconoscimento scientifico al
“valore umanizzante e culturale” delle cosiddette “azioni femminili” attivate
durante il processo educativo nella prima infanzia, dichiarazioni scientifiche
avvalorate in seguito, dagli studi realizzati dallo svizzero Jean Piaget,
psicologo, biologo, pedagogista e filosofo. fondatore dell'epistemologia genetica.
Infine, l’attualità del metodo Montessori lo si
riscontra ancora oggi nelle dichiarazioni dei fondatori di Google, Larry
Page e Sergey Brin. Costoro hanno affermato nella loro biografia scritta da
Steven Levy (”Rivoluzione Google”, Hoepli), come il metodo Montessori abbia
segnato le loro scelte nel creare un’azienda diversa da qualsiasi altra.
L’ambiente Google per i loro dipendenti, come il “Googleplex” di Mountain View,
rappresenta ad esempio un grande “asilo Montessori per adulti”. Qui si
trovano palle colorate da pilates, frigoriferi colmi per soddisfare ogni
esigenza alimentare e qui vi è anche la disponibilità di tempo libero
retribuito ai dipendenti se desiderano “inventare qualcosa”… Il metodo Montessori
risulta sempre efficace, anche in questa epoca super tecnologica in quanto,
come osserva per Brin, “…insegna davvero a fare le cose da soli e a
pianificare ogni cosa con il proprio ritmo”.
Cosa dire? Lo spirito di
avventura negli USA di Maria Montessori continua ad esistere ancora oggi grazie
ai due più celebri “bambini Montessori del mondo”, che guidano una società
americana da 100 miliardi di dollari e che ha cambiato la vita degli uomini di
tutto il pianeta.
*Sociologa dell’educazione
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