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mercoledì 2 settembre 2020

MARIA MONTESSORI. IL SUO SUCCESSO NEGLI USA


Grande consenso negli USA, sin dal 1907, per la nascita delle scuole Montessori, con il loro nuovo e innovativo metodo di insegnamento.
Il messaggio educativo di Maria Montessori segnò  un grande rinnovamento tra l’800 e il ‘900 nella storia della pedagogia e della didattica. Il suo metodo riconosceva al bambino, sempre desideroso di apprendere, un ruolo attivo e creativo nel processo educativo e, all’educatore, il ruolo di mentore che lo guidasse “ a saper fare da solo".


di Rosa Musto *

.Nel 1911 H.W Holmes dell’Università di Harvard manifestò profondo interesse per il metodo Montessori della “Scuola dei Bambini” di Roma leggendo un articolo di lei sulla rivista di McClure e lo dichiarò in una lettera pubblica, a cui seguirono visite e incontri conoscitivi di docenti e accademici statunitensi a Roma. Il successo fu grande e dopo alcuni mesi furono subito aperte le prime due scuole Montessori, a Boston e New York. Nel 1913 Maria Montessori giunse negli USA e fu accolta come “una regina” e per realizzare la diffusione del suo metodo pedagogico in tutti gli States furono organizzate dal suo editore McClure numerose conferenze.  La prima conferenza fu a Washington e poi Maria Montessori proseguì il tour nelle città di New York, Philadelphia, Boston, Chicago, San Francisco. Conferenze che produssero un grande rilievo mediatico.
Negli anni’20, dopo la grande guerra, si ebbe invece un arresto della diffusione del metodo Montessori, per diversi motivi e anche per il fatto che si pensasse che non potesse essere adottato con tutti i ragazzi, ma solo per casi di ritardati o socialmente deboli. D’altro canto, negli USA si assisteva all’avvicendarsi e diffondersi del metodo di John Dewey, grande sostenitore della democrazia, che rappresentò una voce importante del funzionalismo nascente e del mondo delle scienze dell’educazione. Dewey fu per molto tempo il principale riformatore negli USA in materia di istruzione e di inclusione sociale in favore delle nuove generazioni.
Bisogna attendere gli anni’60, quando il Metodo Montessori ritornò a diffondersi. Infatti, nel 1958 fu istituita la Scuola Montessori di Whitby  nel Greenwich-Connecticut-  la prima scuola accreditata dalla Americana Montessory Society (AMS) negli Stati Uniti, seguita poi, nel 1960, dalla Sophia Montessori School fondata da Screen -attore, regista, scrittore- scuola che in seguito fu ribattezzata Santa Monica Montessori School e, nel 1962, a  New York fu istituita la Scuola Caedmon e poi altre scuole a seguire sono sorte e ancora continuano tutte ad operare ad alto livello nella ricerca educativa.  Oggi sono molto più di 5000 le scuole nel mondo che adottano i programmi Montessori nella didattica, a garanzia del successo nell’apprendere nelle scuole pubbliche, da parte dei bambini appartenenti alle fasce sociali più deboli, con i quali lei medesima si era impegnata quando aveva iniziato la sperimentazione del suo metodo didattico a Roma. Il metodo montessoriano fu quindi ispirato dalle suggestioni di Itard e Seguin, studiosi dei comportamenti dei cosiddetti “bambini deficienti”. A testimonianza di questo, nel gennaio 2007, in occasione del centenario del metodo di Maria Montessori negli USA,  il Washington Post pubblicò l’articolo "Montessori, ora 100, Goes Mainstream", in cui pose in evidenza il crescente numero di programmi della scuola pubblica Montessori, in particolare nelle comunità afro-americane per il successo conseguito da bambini e ragazzi.  
La doppia valenza di medico neurologo e di educatore consentirono a Maria Montessori di perfezionare nel tempo un percorso didattico-educativo efficace per tutti, avendo posto al centro del suo interesse la “singolarità di ogni persona”, nella sua specifica completezza organica e cognitiva. L’intervento educativo montessoriano prevede che esso abbi inizio sin dalla prima infanzia, come “imprinting efficace”, quale forma precoce di apprendimento capace di porre le basi ad orientare uno stile autonomo di vita, un sano sviluppo integrale della persona lasciando spazio alla creatività e favorendo attraverso il gioco il carattere e i diversi tempi di apprendimento di ciascuno.
Inoltre, è doveroso non tralasciare un altro aspetto, reso meno noto, ma di certo importante e che si rifà a una rinnovata coscienza femminile proposta da Maria Montessori e che la vide impegnata seriamente nella lotta contro i pregiudizi di genere, compresi quelli “lombrosiani”, volendo dimostrare come fosse importante assegnare il riconoscimento scientifico al “valore umanizzante e culturale” delle cosiddette “azioni femminili” attivate durante il processo educativo nella prima infanzia, dichiarazioni scientifiche avvalorate in seguito, dagli studi realizzati dallo svizzero Jean Piaget,  psicologo, biologo, pedagogista e filosofo. fondatore dell'epistemologia genetica.
Infine,  l’attualità del metodo Montessori lo si riscontra ancora oggi nelle dichiarazioni dei fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin. Costoro hanno affermato nella loro biografia scritta da Steven Levy (”Rivoluzione Google”, Hoepli), come il metodo Montessori abbia segnato le loro scelte nel creare un’azienda diversa da qualsiasi altra. L’ambiente Google per i loro dipendenti, come il “Googleplex” di Mountain View,  rappresenta ad esempio un grande “asilo Montessori per adulti”. Qui si trovano palle colorate da pilates, frigoriferi colmi per soddisfare ogni esigenza alimentare e qui vi è anche la disponibilità di tempo libero retribuito ai dipendenti se desiderano “inventare qualcosa”… Il metodo Montessori risulta sempre efficace, anche in questa epoca super tecnologica in quanto, come osserva per Brin, “…insegna davvero a fare le cose da soli e a pianificare ogni cosa con il proprio ritmo”
Cosa dire? Lo spirito di avventura negli USA di Maria Montessori continua ad esistere ancora oggi grazie ai due più celebri “bambini Montessori del mondo”, che guidano una società americana da 100 miliardi di dollari e che ha cambiato la vita degli uomini di tutto il pianeta.

*Sociologa dell’educazione

www.meridianoitalia.tv

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