Santa Sede: serenità e coraggio di fronte all'emergenza coronavirus
In un messaggio, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita esprime
la vicinanza della Chiesa a quanti sono stati colpiti dalla Covid-19 o si
sentono minacciati da questa infezione e ringrazia medici, infermieri,
soccorritori e ricercatori scientifici per la generosità del loro impegno
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
“La vita dell’uomo ha un valore grandissimo agli occhi di Dio. Se, in
alcune circostanze, qualcosa attenta alla salute e alla vita stessa di molti
uomini, e forse anche la nostra, non dobbiamo sentirci soli di fronte a questo
nemico”: è il messaggio del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita pubblicato
a proposito dell’epidemia da Covid-19, più nota come epidemia di coronavirus.
“Come Dicastero preposto dal Santo Padre alla cura pastorale dei laici, della
famiglia e della vita, desideriamo manifestare – in questo momento di
difficoltà – a quanti sono stati colpiti dalla Covid-19 o si sentono minacciati
da questa infezione virale la nostra vicinanza, il nostro affetto e la nostra
preghiera per loro” si legge nel messaggio che ringrazia medici, infermieri,
soccorritori e ricercatori scientifici per la generosità della loro dedizione
incoraggiandoli a spendere per le necessità attuali le energie migliori e i
talenti intellettuali donati da Dio.
Nel testo anche l’invito rivolto a tutti “ad affrontare questa emergenza
sanitaria internazionale con serietà, serenità e coraggio”, rendendosi
disponibili anche ad alcuni sacrifici nel personale stile quotidiano di vita
per il bene comune. “Ognuno è chiamato a fare la propria parte, ma non è solo –
si ribadisce – abbiamo la protezione di Dio, che veglia su ciascuno di noi con
l’amore di Padre (…) Anche la Chiesa vuole essere accanto a ciascun ammalato di
Covid-19, alla sua famiglia e ai suoi amici, al personale sanitario e di
pubblica assistenza che si prende cura della sua persona, e agli studiosi che
cercano un rimedio per questa patologia”. Un pensiero particolare è rivolto
“alle famiglie, che sono chiamate, con amore e senso di responsabilità grande,
a farsi carico di accompagnare i loro membri affetti dalla Covid-19 o a
prendersi cura degli anziani che non possono uscire di casa a motivo del
rischio di contagio, dei soggetti più deboli a motivo di un’altra malattia già
in corso, e dei bambini che devono restare a casa da scuola per ragioni
sanitarie”. Compito gravoso soprattutto per le famiglie che vivono in luoghi
poveri di risorse economiche e di assistenza sociale, ma anche per quelle in
cui c’è chi rischia di perdere il lavoro per le conseguenze della epidemia
sull’economia mondiale.
Il messaggio sottolinea poi che “in queste circostanze, la famiglia può
farsi risorsa, forza trainante e diffusiva del senso di responsabilità di
ciascuno, di solidarietà, di fortezza e prudenza, di condivisione e aiuto
reciproco nella difficoltà”. Il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita
infine si unisce a Papa Francesco, che all’udienza generale del 26 febbraio scorso ha espresso la
sua “vicinanza ai malati del coronavirus e agli operatori sanitari che li
curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno
impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio”.
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