La scuola
italiana in queste ore sta vivendo un momento di emergenza a causa
del coronavirus. Tutti gli istituti resteranno infatti chiusi
fino al prossimo 15 marzo: una situazione che non si viveva ormai dalla seconda
guerra mondiale.
Tuttoscuola ha
calcolato che gli studenti perderanno
circa 23 milioni ore di lezione se non facciamo subito
qualcosa. Il tempo, in questo momento, può diventare il peggiore nemico
dei bambini, perché se è un tempo senza scuola nel cuore dell’anno
scolastico si può rubare un pezzo del loro futuro, e in particolare di
quello dei bambini più vulnerabili.
Per questo la
collaborazione di Save the Children con la #LaScuolaAiutaLaScuola,
l’iniziativa di Tuttoscuola a supporto delle scuole che, a causa
dell’emergenza Coronavirus, attivano la didattica a distanza, è partita subito
con un primo coinvolgimento nelle
sessioni di formazione dei docenti sulla didattica a distanza di più di 100
insegnanti delle scuole dove sono attivi i progetti
dell’Organizzazione, soprattutto di quelle della rete Fuoriclasse in
Movimento, tra i circa 1.200 che si avvalgono dei corsi tenuti dai
docenti esperti dell’IC statale Ungaretti di Melzo, scuola di
eccellenza in campo digitale e non solo.
Si tratta di scuole
primarie e secondarie di 1° grado situate in tutte le regioni italiane
e in alcuni quartieri di grandi città come Milano, Roma, Torino,
Napoli, Bari o Palermo, spesso nei contesti “più difficili”
dove si rileva una più elevata incidenza della dispersione
scolastica. Alcune di queste scuole saranno anche inserite nel programma
di gemellaggio previsto da #LaScuolaAiutaLaScuola per beneficiare del
tutoraggio necessario per sviluppare il loro sistema di didattica a
distanza.
Il valore
aggiunto di questa collaborazione è proprio quello di
intervenire tempestivamente nel sostegno della continuità didattica laddove
sarebbero più negative le conseguenze di una sospensione delle lezioni, e del
rapporto quotidiano dei bambini con gli insegnanti e con la socialità
costruttiva dell’ambiente scolastico.
L’esperienza
della rete Fuoriclasse in Movimento, che conta 20.000
studenti, 2.000 docenti e dirigenti scolastici e 1.000 genitori impegnati a
promuovere la partecipazione attiva dei bambini e di tutti per favorire il
benessere scolastico e per garantire il diritto a un’istruzione di qualità per
tutti i bambini, ha già sperimentato nei fatti in questi anni l’efficacia della
condivisione delle migliori pratiche, dell’innovazione delle metodologie e
degli strumenti, che sono proprio gli obbiettivi dell’appello all’azione di #LaScuolaAiutaLaScuola promossa
da Tuttoscuola.
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