E’ un periodo
difficile quello che stiamo vivendo. Questo maledetto e infido virus che
beffardamente cerca di annidarsi in ogni dove (… finanche nei cervelli !) rende
apprensivi, guardinghi, insicuri, nervosi, suscettibili, aggressivi .... Altri
virus colonizzano con rapidità molta gente: paura e diffidenza, buoni amici del
coronavirus.
Martellanti
“bollettini di guerra” ci opprimono: sin dal mattino accompagnano le nostre
giornate e finanche il nostro inquieto dormire (…. e se il virus si fosse
infilato anche tra le lenzuola ? !!!).
Vari politici, giornalisti,
attori snocciolano come litanie le opportune precauzioni da prendere (mani,
viso bocca, ….). Tanti esperti (e, purtroppo, anche pseudo esperti) ci
tartassano con norme igieniche e di comportamento. Girano anche centinaia di
false notizie: ognuno scarica nel web problemi, paure, ansie, pregiudizi e
stereotipi che disorientano la gente. Allarmanti telefonate si susseguono,
unitamente a pettegolezzi vari. Perciò occorre l’intelligente discernimento,
evitando sempre comportamenti superficiali e irresponsabili.
Certamente la
cattiveria del virus non è da sottovalutare ed è necessario essere accorti e
responsabili per ostacolare la diffusione di questo sconosciuto malanno.
E’ bene esprimere
gratitudine a tutti coloro che vigilano sulla nostra salute: i nostri
familiari, le autorità, gli scienziati, i
medici e gli operatori sanitari, e coloro (istituzioni, associazioni di
volontariato e singoli) che si danno da fare, instancabilmente, con competenza
e spirito di servizio per venire incontro a chi soffre.
Mentre speriamo che
la responsabilità di ciascuno e le ricerche scientifiche blocchino l’espandersi
del male, occorre prendersi cura anche del benessere psichico di ciascuno e
della serenità della vita familiare e sociale. Infatti, le malattie fisiche
possono essere vinte, e sovente non lasciano strascico, ma quelle mentali non
tanto.
Le norme
igienico-sanitarie vanno opportunamente e responsabilmente applicate, con oculatezza
e serenità (senza farne l’unica occupazione di ogni giornata!). Ci sono tante cose buone da fare in questi
giorni di isolamento: non possiamo farci intrappolare dai rovi delle
lamentazioni e dalle paludi delle inutili chiacchiere e dei pettegolezzi, né
incartapecorirci nella noiosa passività. Il tempo, comunque, passa e difficilmente
si potrà recuperare. Abbiamo il coraggio di non rispondere a telefonate stupide
o inutili e dannose. Abbiamo il coraggio di non correre alla fobica ricerca
dell’ultima notizia di facebook o dell’ultimo post di WhatsApp o dell’ultimo
pettegolezzo televisivo.
Non sciupiamo
inutilmente il nostro tempo, le nostre risorse e la nostra intelligenza. Ne
vale la nostra dignità e il nostro futuro!
E’ opportuno
aiutarsi l’un l’altro ad evitare comportamenti
ossessivi e conflittuali che, anche se fatti a fin di bene, rischiano di
tarlare i nostri cervelli, opprimendo e distruggendo la serenità delle persone
e, finanche, le relazioni familiari e sociali.
A volte, purtroppo,
le inquietudini personali possono associarsi alle paure e dar luogo a
pericolose manie e fobie che, di certo, danneggiano chi le vive e chi le
subisce.
Ad esempio, un
conoscente, in una lunga telefonata, mi ha raccontato che, più volte al giorno,
è abituato ad affacciarsi al balcone per prendere una boccata d’aria. Nulla di
strano nel passato. Ora, appena rientra, si sente assaltato da un familiare: “Cambiati le ciabatte, togliti subito tutti
gli indumenti e mettili in lavatrice, fatti la doccia, pulisci la maniglia
della porta … !” con martellanti: Sei
un’incosciente! Ti sei affacciato al balcone senza mascherina!!!, ecc. ecc.”
“Se
vado in bagno – mi ha detto- vengo controllato per vedere se mi lavo
bene le mani …. Mi sento considerato un imbecille e un irresponsabile! .... E così via nel corso della giornata.
“Casa mia è un continuo utilizzo di
lavabiancheria e lavaggio di pavimenti, disinfezione scarpe, cose e
suppellettili. Mi sento oppresso e controllato in ogni momento del giorno. Inoltre,
se mi affaccio al balcone (secondo piano), vedo spesso facce di conoscenti
truci e guardinghe, incapaci di rispondere ad un buon giorno; se scendo per le
scale al fine di ritirare la posta, un condomino mi apostrofa duramente per
invitarmi a cambiare scarpe e a disinfettare corrimano ed altro …. Non so proprio come muovermi!!!
Vorrei essere lasciato in pace e soltanto avere regalato qualche sorriso che mi
aiutasse a vivere meglio!”
Lo sappiamo bene: il
buonumore, la fiducia nel futuro, la serenità aiutano a stare meglio e anche a
guarire prima. Ansia, paura, nervosismo, tensione continua, fobie sono ottimo
humus per la crescita di malanni e virus.
Allora, nonostante
tutto, aiutiamoci a vicenda a sorridere ad ogni nuovo giorno e alla vita.
Evitiamo che il virus attacchi anche i nostri cervelli, condizioni i nostri
pensieri e danneggi i nostri rapporti umani.
Non possiamo per ora
regalare abbracci, ma almeno regaliamo sorrisi. Staremo meglio e faremo stare
meglio.
Un sorriso sincero,
responsabile e incoraggiante, sin dal mattino, allontanerà più facilmente il
malefico virus e migliorerà la qualità del nostro quotidiano e futuro vivere.
Giovanni Perrone
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