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lunedì 30 marzo 2020

CORONAVIRUS. DALLA PAURA ALL'APPRENDIMENTO. SAPER SORRIDERE

NEL TEMPO DEL CORONAVIRUS
REGALIAMO SORRISI E BUONUMORE,
NON FAKENEWS, ANSIE e MANIE !

E’ un periodo difficile quello che stiamo vivendo. Questo maledetto e infido virus che beffardamente cerca di annidarsi in ogni dove (… finanche nei cervelli !) rende apprensivi, guardinghi, insicuri, nervosi, suscettibili, aggressivi .... Altri virus colonizzano con rapidità molta gente: paura e diffidenza, buoni amici del coronavirus.
Martellanti “bollettini di guerra” ci opprimono: sin dal mattino accompagnano le nostre giornate e finanche il nostro inquieto dormire (…. e se il virus si fosse infilato anche tra le lenzuola ? !!!).
Vari politici, giornalisti, attori snocciolano come litanie le opportune precauzioni da prendere (mani, viso bocca, ….). Tanti esperti (e, purtroppo, anche pseudo esperti) ci tartassano con norme igieniche e di comportamento. Girano anche centinaia di false notizie: ognuno scarica nel web problemi, paure, ansie, pregiudizi e stereotipi che disorientano la gente. Allarmanti telefonate si susseguono, unitamente a pettegolezzi vari. Perciò occorre l’intelligente discernimento, evitando sempre comportamenti superficiali e irresponsabili.
Certamente la cattiveria del virus non è da sottovalutare ed è necessario essere accorti e responsabili per ostacolare la diffusione di questo sconosciuto malanno.
E’ bene esprimere gratitudine a tutti coloro che vigilano sulla nostra salute: i nostri familiari, le autorità,  gli scienziati, i medici e gli operatori sanitari, e coloro (istituzioni, associazioni di volontariato e singoli) che si danno da fare, instancabilmente, con competenza e spirito di servizio per venire incontro a chi soffre.
Mentre speriamo che la responsabilità di ciascuno e le ricerche scientifiche blocchino l’espandersi del male, occorre prendersi cura anche del benessere psichico di ciascuno e della serenità della vita familiare e sociale. Infatti, le malattie fisiche possono essere vinte, e sovente non lasciano strascico, ma quelle mentali non tanto.
Le norme igienico-sanitarie vanno opportunamente e responsabilmente applicate, con oculatezza e serenità (senza farne l’unica occupazione di ogni giornata!).  Ci sono tante cose buone da fare in questi giorni di isolamento: non possiamo farci intrappolare dai rovi delle lamentazioni e dalle paludi delle inutili chiacchiere e dei pettegolezzi, né incartapecorirci nella noiosa passività. Il tempo, comunque, passa e difficilmente si potrà recuperare. Abbiamo il coraggio di non rispondere a telefonate stupide o inutili e dannose. Abbiamo il coraggio di non correre alla fobica ricerca dell’ultima notizia di facebook o dell’ultimo post di WhatsApp o dell’ultimo pettegolezzo televisivo.
Non sciupiamo inutilmente il nostro tempo, le nostre risorse e la nostra intelligenza. Ne vale la nostra dignità e il nostro futuro!
E’ opportuno aiutarsi l’un l’altro ad  evitare comportamenti ossessivi e conflittuali che, anche se fatti a fin di bene, rischiano di tarlare i nostri cervelli, opprimendo e distruggendo la serenità delle persone e, finanche, le relazioni familiari e sociali.
A volte, purtroppo, le inquietudini personali possono associarsi alle paure e dar luogo a pericolose manie e fobie che, di certo, danneggiano chi le vive e chi le subisce.
Ad esempio, un conoscente, in una lunga telefonata, mi ha raccontato che, più volte al giorno, è abituato ad affacciarsi al balcone per prendere una boccata d’aria. Nulla di strano nel passato. Ora, appena rientra, si sente assaltato da un familiare: “Cambiati le ciabatte, togliti subito tutti gli indumenti e mettili in lavatrice, fatti la doccia, pulisci la maniglia della porta … !”  con martellanti:  Sei un’incosciente! Ti sei affacciato al balcone senza mascherina!!!, ecc. ecc.”
 “Se vado in bagno – mi ha detto- vengo controllato per vedere se mi lavo bene le mani …. Mi sento considerato un imbecille e un irresponsabile! ....  E così via nel corso della giornata.
Casa mia è un continuo utilizzo di lavabiancheria e lavaggio di pavimenti, disinfezione scarpe, cose e suppellettili. Mi sento oppresso e controllato in ogni momento del giorno.  Inoltre, se mi affaccio al balcone (secondo piano), vedo spesso facce di conoscenti truci e guardinghe, incapaci di rispondere ad un buon giorno; se scendo per le scale al fine di ritirare la posta, un condomino mi apostrofa duramente per invitarmi a cambiare scarpe e a disinfettare corrimano ed altro  …. Non so proprio come muovermi!!! 
Vorrei essere lasciato in pace e soltanto avere regalato qualche sorriso che mi aiutasse a vivere meglio!”

Lo sappiamo bene: il buonumore, la fiducia nel futuro, la serenità aiutano a stare meglio e anche a guarire prima. Ansia, paura, nervosismo, tensione continua, fobie sono ottimo humus per la crescita di malanni e virus.
Allora, nonostante tutto, aiutiamoci a vicenda a sorridere ad ogni nuovo giorno e alla vita. Evitiamo che il virus attacchi anche i nostri cervelli, condizioni i nostri pensieri e danneggi i nostri rapporti umani.
Non possiamo per ora regalare abbracci, ma almeno regaliamo sorrisi. Staremo meglio e faremo stare meglio.
Un sorriso sincero, responsabile e incoraggiante, sin dal mattino, allontanerà più facilmente il malefico virus e migliorerà la qualità del nostro quotidiano e futuro vivere.
Giovanni Perrone








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