Commento di
La liturgia di questa ultima domenica di quaresima
ci porta a Betania, nella casa degli amici di Gesù: Marta, María e Lazzaro.
Betania significa “casa del povero” e anche noi, in qualche modo, siamo
cittadini di Betania che mettiamo la nostra povertà nelle mani di Dio. In
queste ultime settimane tutti abbiamo fatto i conti con la fragilità delle
nostre sicurezze. Siamo stati obbligati a scoprirci poveri, deboli, come
giganti dai piedi d'argilla (Daniele 2,1-49).
Proviamo a rivivere questo incontro, a mescolarci
tra i famigliari e gli amici di Lazzaro, a stare lí in punta di piedi e
contemplare la bellezza e la dolcezza di questo momento.
I personaggi che si muovono sulla scena sono
numerosi, ma al centro, come sempre, sta Gesù nominato ben 22 volte. Tutta la
scena ruota attorno a Lui, alla sua presenza e alla Sua Parola.
Nel Vangelo di domenica scorsa, Gesù rimodelló con
il fango della nuova creazione gli occhi del cieco perché vedesse e
riconoscesse il Figlio di Dio. Oggi, il maestro, anticipa l'esodo definitivo
dalla morte alla vita: “Riconoscerete che io sono il Signore, quando apriró le
vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri” (Ez 37,13).
La resurrezione di Lazzaro è segno e anticipo di
quella di Gesù, ma con una differenza fondamentale: Lazzaro ritorna alla vita
di prima, è un passo indietro; mentre Gesù entra in una dimensione nuova, è un
passo avanti. Lazzaro morirà di nuovo, certo. Ma il suo ritorno alla vita
indica che non siamo piú schiavi della morte, che Gesù è entrato nei nostri
sepolcri, nelle nostre povertà e miserie, nel nostro peccato e nei nostri
tradimenti. Gesù non ci salva dalla morte, ma nella morte.
Vorrei attirare la vostra attenzione su un ultimo
particolare: il pianto di Gesù. Il maestro piange per il suo amico Lazzaro. Le
sue lacrime irrigano e fecondano la terra che si prepara a far germogliare il
seme nascosto, il chicco di grano caduto in terra che muore per dare frutto (cf
Gv 12,24).
Coraggio, cari amici! Rotoliamo via le pietre dai
nostri sepolcri, lasciamo che Gesù ci raggiunga, ci prenda per mano e ci
insegni a vivere da vivi!
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