In
un convegno all’Unesco di Parigi dedicato al parroco lombardo, il Segretario di
Stato Vaticano, Cardinale Parolin, ha ricordato l’impegno del sacerdote contro ogni violenza
di Michele
Raviart - Città del Vaticano
“Don
Primo Mazzolari fu un vero costruttore di pace. I suoi insegnamenti ci
ricordano che la pace è un bene che deve essere chiesto per tutti, anche per
coloro che non lo meritano, che è frutto dell’impegno di tutti gli uomini di
buona volontà”. Così il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin è
intervenuto in un convegno all’Unesco di Parigi dedicato al “messaggio e
all’azione” del parroco di Bozzolo che, spiega il porporato, ha “affrontato il
dramma della guerra”, maturando “convinzioni che lo condurranno a diventare un
costruttore di pace del XX secolo”.
Opposizione
all’ingiustizia e al razzismo
Nel
discorso inaugurale del convegno, riportato dal Sir, il cardinale Parolin
ricorda questa “straordinaria figura di sacerdote e profeta”, il confronto con
la “dura realtà della guerra” che “lo aiuta a comprendere che tra il Vangelo e
la violenza la distanza è abissale”, “il coraggio di opporsi con forza a tutte
le forme di ingiustizia e razzismo” durante il fascismo, e il sostegno alla
resistenza “come esercizio di una coscienza che voleva preservare l’umanità
dall’incubo della violenza”.
Discernere
il bene e il vero
Tra
gli insegnamenti di don Primo, ricorda il porporato, il discernimento del “bene
e vero” in una realtà come la guerra, “che non è mai limpida”, “il mito del
dovere come esattamente opposto al primato della coscienza morale” e alcuni
intuizioni come la creazione di un’istituzione sovranazionale per garantire la
pace. "Uno degli scopi dell'Unesco è quello di costruire la pace", ha
ribadito poi in un'intervista per la diocesi di Cremona il cardinale Parolin,
" e la Chiesa è qui per aiutare i popoli e il mondo intero a ricercare la
pace e in questo contesto il contenuto di don Primo Mazzolari è
fondamentale".
Tre
lezioni sulla pace
Tre
le “lezioni di vita”, ha spiegato il
Segretario di Stato nel suo discorso, suggerite dall’esperienza di don Primo
Mazzolari e dai suoi scritti, “una
miniera alla quale possono aspirare ricercatori, intellettuali e uomini di
buona volontà”. La prima è che la pace, “che non può essere imposta ma
offerta”, “nasce da un tra gli uomini”, quando “i cuori e gli arsenali sono
disarmati”. La seconda è che la pace “nasce dal fatto che l’educazione non è e
non dovrebbe mai essere vista in modo puramente utilitaristico” e infine che la
pace “nasce dall’impegno di tutti a vivere la storia con amore” con un “impegno
concreto” e “personale”.
Nel
2017 la visita del Papa a Bozzolo
Il cardinale ha ricordato poi la
visita di Papa Francesco alla tomba di don Primo a Bozzolo il 20 giugno del
2017 e ha concluso il suo discorso ricordando le parole di don Mazzolari: “la
pace deve rimanere la costante ostinazione dell’uomo. In ogni momento e per
tutte le persone”.
Nessun commento:
Posta un commento