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domenica 2 novembre 2014

BAUMAN -AL DIALOGO SERVE UN POLILOGO

Il teorico della «società liquida» all'età di 89 anni non cessa di stupire: «Urge una nuova sintesi per un vero confronto pubblico di culture diverse»


«Il mondo complesso in cui viviamo ci chiede di stabilire teste di ponte fra le varietà dei punti di vista e opinioni. Una tavola che aiuti a fissare i temi discussi. La verità abita negli incontri umani e non ha altro posto in cui manifestarsi Se manca questo terreno, come diceva Buber, l’incontro diventa sterile e privo di scopo»

«Usare la parola 'verità' al singolare in un mondo polifonico e un po’ come pretendere di applaudire con una mano sola... Con una mano sola si possono dare pugni sul muso, ma non applaudire». Teorico della società liquida, Zygmunt Bauman, sociologo di fama mondiale, è sempre stato abbastanza alieno da riflessioni di carattere teologico. Ma alla veneranda età di 89 anni sa ancora sorprendere: in questi giorni Laterza manda in libreria il suo nuovo saggio Conversazioni su Dio e l’uomo (pp. 176, euro 15), dialogo con il teologo polacco Stanislaw Obirek.
Seppur agnostico convinto, nel libro Bauman spende parole positive per alcune esperienze di fede, ad esempio quella di Solidarnosc. Riporta un suo articolo comparso sul settimanale cattolico di Cracovia, molto vicino a Giovanni Paolo II, Tygodnik Powszechny, riferito proprio al movimento sindacale di Lech Walesa. Nel rievocare quella pagina gloriosa della storia, Bauman denuncia: «La nostra società di consumatori totalmente individualizzata è una fabbrica non di solidarietà, ma di reciproche sospettosità e concorrenza ........

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