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martedì 11 novembre 2025

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DIGNITA' UMANA

 

Il Papa: riconoscere il potenziale distruttivo

 della tecnologia.


La dignità umana 

una priorità


In un messaggio ai partecipanti al Congresso Internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita “Intelligenza Artificiale e Medicina: la sfida della dignità umana”, Leone XIV mette in guardia dai pericoli dei progressi tecnologici che “influenzano profondamente il nostro modo di pensare, alterando la nostra comprensione delle situazioni e il modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri”. Nell’“assistenza alle persone” sono insostituibili le “relazioni umane”

- Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Se lo sviluppo tecnologico ha portato, e continua a portare, “benefici significativi all'umanità, specialmente nei campi della medicina e della salute”, perché ci sia “un progresso autentico” è necessario che “la dignità umana e il bene comune continuino a essere solide priorità per tutti”. Lo evidenzia Leone XIV nel messaggio ai partecipanti al Congresso Internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita “Intelligenza Artificiale e Medicina: la sfida della dignità umana” che si svolge dal 10 al 12 novembre a Roma, letto stamani dal presidente della PAV monsignor Renzo Pegoraro. Nel testo, il Pontefice si sofferma sul “potenziale distruttivo della tecnologia” e “della ricerca medica quando sono poste al servizio di ideologie antiumane”, esortando a considerare gli eventi del passato un monito. “Gli strumenti di cui disponiamo oggi sono ancor più potenti e possono produrre un effetto ancora più devastante sulla vita di individui e popoli”, scrive, riconoscendo, invece, i risvolti positivi di un utilizzo a “servizio della persona umana”.

LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO DI PAPA LEONE 

Il rischio di perdere di vista le persone

C’è da riflettere sulla “rivoluzione digitale” che sta portando “a quello che Papa Francesco ha definito un ‘cambiamento epocale’”, sollecita Leone, che riconosce più pervasivi i “nuovi progressi tecnologici paragonabili per certi aspetti alla Rivoluzione Industriale”. “Influenzano profondamente il nostro modo di pensare, alterando la nostra comprensione delle situazioni e il modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri”, osserva, aggiungendo che oggi “interagiamo con le macchine come se fossero interlocutori, diventando quasi una loro estensione”. Ma così si corre il pericolo “di perdere di vista i volti delle persone” e di “dimenticare come riconoscere e apprezzare tutto ciò che è veramente umano”.

Custodi e servitori della vita umana

Per il Pontefice è “di grande importanza” l’impegno di quanti prendono parte al Congresso Internazionale della Pontificia Accademia per la Vita “nell'esplorare il potenziale dell'Intelligenza Artificiale in medicina”, perché “la fragilità della condizione umana si manifesta spesso nel campo della medicina” e non bisogna dimenticare la dignità di ogni persona, che è “voluta, creata e amata da Dio”. Per tale motivo la Nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana “Antiqua et nova” dei Dicasteri per la Dottrina della Fede e per la Cultura e l'Educazione evidenzia che “gli operatori sanitari hanno la vocazione e la responsabilità di essere custodi e servitori della vita umana”. E, secondo Leone, “lo stesso si può dire di coloro che sono responsabili dell'uso dell'IA in questo campo”.

L’IA migliori le relazioni interpersonali

Nell’“assistenza alle persone” sono insostituibili le “relazioni umane”, rimarca, poi, il Papa, che per “la professionalità medica” reputa indispensabili “non solo le necessarie competenze specifiche, ma anche la capacità di comunicare e di essere vicini agli altri”. Dunque “i dispositivi tecnologici non devono mai sminuire la relazione personale tra pazienti e operatori sanitari”, semmai l'IA deve migliorare “realmente sia le relazioni interpersonali sia l'assistenza fornita”, e questo per poter essere “al servizio della dignità umana e dell'efficace erogazione dell'assistenza sanitaria”. Infine, di fronte ai “vasti interessi economici spesso in gioco nei campi della medicina e della tecnologia” e alla “lotta” per il suo “controllo”, da Leone XIV l’invito a “promuovere un'ampia collaborazione”, anche a livello internazionale, fra quanti “operano nel settore sanitario e in politica”. 

 Vatican News 

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