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martedì 11 novembre 2025

BASTA BOCCIATURE !

 

Andrea Maggi: “Basta bocciature e votacci.

 Più obiettivi, meno lezioni frontali.

Dovremmo chiedere agli studenti perché non riescono ad apprendere”


-       - di Andrea Carlino

La scuola rappresenta una comunità educativa in cui studenti acquisiscono competenze, allenano il senso critico e si mettono alla prova non solo sul piano didattico, ma soprattutto relazionale.

L’istituzione scolastica dovrebbe costituire uno spazio di scoperta e crescita, capace di trasformare l’impegno scolastico in un trampolino per sviluppare passioni e coltivare talenti, evitando che sia percepito come un obbligo privo di significato.

Durante la giornata dedicata a Figli&Genitori al Tempo della Salute, evento organizzato dal Corriere della Sera a Milano il 9 novembre 2025, esperti e docenti hanno analizzato le modalità per rafforzare il legame tra ragazzi e scuola.

Tra gli ospiti è intervenuto Andrea Maggidocentescrittore e volto televisivo noto per la partecipazione al docu-reality Il Collegio. Il professore ha sottolineato l’urgenza di ripensare l’approccio educativo per rispondere concretamente ai bisogni degli studenti, superando modelli tradizionali ormai inadeguati.

Bocciature e abbandoni: serve un cambio di paradigma

«Non serve bocciare, gli abbandoni sono già troppi. Non dobbiamo dare votacci, ma obiettivi da raggiungere; semmai dovremmo chiedere agli studenti perché non riescono ad apprendere”, ha affermato Maggi durante l’incontro. La proposta del docente si colloca in un contesto nazionale in cui la dispersione scolastica è in calo: nel 2024 il tasso è sceso al 9,8%, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 9% previsto per il 2030, mentre le stime per il 2025 indicano un ulteriore ribasso all’8,3%.

Gli studenti con cittadinanza straniera presentano tuttavia tassi di abbandono drammaticamente più elevati: 24,3% contro il 9,8% della media nazionale. La bocciatura può innescare, secondo la ricerca pedagogica, impotenza appresa, disaffezione verso la scuola, vergogna, senso di fallimento, perdita di autostima e isolamento sociale.

“Sarebbe meglio abbandonare le lezioni frontali, che si dimenticano dopo poco”, ha aggiunto Maggi, suggerendo l’adozione di metodologie didattiche attive capaci di mantenere viva l’attenzione e la motivazione degli studenti, come l’apprendimento basato su progetti o la didattica cooperativa.

Una scuola a misura di adulti o di ragazzi?

“La scuola oggi sembra essere più a misura delle fragilità degli adulti“, ha dichiarato Maggi, denunciando un sistema che da un lato offre ai genitori un falso senso di sicurezza – per esempio limitando l’uso del cellulare a scuola – dall’altro «li carica di aspettative e si aspetta performance irrealizzabili, rendendoli ansiosi”. Il professore ha invitato a ripensare il rapporto tra studentidocenti e famiglie: “I ragazzi non dovrebbero aver paura di sbagliare, di arrabbiarsi; nei genitori dovrebbero trovare la spalla su cui piangere, nella scuola un luogo che trasmetta contenuti e soprattutto la forza delle idee”.

Orizzonte Scuola

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