il sangue di ogni innocente
a Gaza
e nel mondo
non è dimenticato
Il
Patriarca di Gerusalemme dei Latini celebra la Messa dell'Assunzione nel
monastero benedettino di Abu Gosh. Rileggendo il brano dell'Apocalisse, ammette
che “questi mesi carichi di dolore” non consentono discorsi sulla pace
"edulcorati e astratti, e perciò non credibili". Con realismo invita
a considerare che il potere di Satana sarà sempre all'opera; compito del
cristiano è continuare a seminare vita, a restare sotto il manto protettivo di
Dio, affinché il "drago" non abbia l'ultima parola.
Consapevoli
che il male continuerà a operare nel mondo
Pizzaballa
condivide con realismo ciò che si evince per l'oggi dalla lettura del testo; in
particolare si sofferma sul potere di Satana, raffigurato come il drago,
Satana, che "non cesserà mai di affermarsi e accanirsi sul mondo, in modo
particolare 'contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in
possesso della testimonianza di Gesù'. Noi tutti vorremmo che il male fosse
sconfitto quanto prima - ammette -, che scomparisse dalla nostra vita", ma
non è così. "Lo sappiamo, ma dobbiamo sempre di nuovo imparare a convivere
con la dolorosa consapevolezza che il potere del male continuerà ad essere
presente nella vita del mondo e nella nostra. Noi non potremo con le nostre
sole forze umane sconfiggere il potere enorme di quel drago. È un mistero, per
quanto duro e difficile, che appartiene alla nostra realtà terrena. Non è rassegnazione.
Al contrario - precisa -, è presa di coscienza delle dinamiche della vita del
mondo, senza fughe di alcun genere, ma anche senza paura, senza condividerle ma
anche senza nasconderle".
In
Terra Santa sembra ci sia la più alta manifestazione di Satana
Tuttavia,
sottolinea ancora il cardinale alla luce della Solennità odierna, "sul
seme di vita, frutto di amore, il drago non può prevalere". Ed evidenzia
che nella Bibbia il deserto non è luogo di assenza, ma luogo in cui Dio
provvede. "Nella nostra esperienza attuale, così dura e difficile, Dio
continua a provvedere a noi, avvertendoci innanzitutto della forza del male,
del potere mondano che in questa Terra e in questo tempo sembrano davvero
prevalere", prosegue. È molto chiaro Pizzaballa quando afferma che
"non dobbiamo farci illusioni". La fine della guerra, avverte, non
segnerebbe comunque la fine delle ostilità e del dolore che esse causeranno.
"Dal cuore di molti continuerà ancora ad uscire desiderio di vendetta e di
ira. Il male che sembra governare il cuore di molti, non cesserà la sua
attività, ma sarà sempre all’opera, direi anche creativo. Per molto tempo
ancora avremo a che fare con le conseguenze causate da questa guerra sulla vita
delle persone. Sembra proprio che questa nostra Terra Santa, che custodisce la
più alta rivelazione e manifestazione di Dio, sia anche il luogo della più alta
manifestazione del potere di Satana. E forse proprio per questo, perché è il
Luogo che custodisce il cuore della storia della salvezza, che è diventato
anche il luogo nel quale 'l’Antico Avversario' cerca di imporsi più che
altrove".
Pochi,
mai allineati, "fastidiosi", saremo il rifugio di Dio
Di
fronte a un contesto di morte e distruzione, il patriarca incoraggia ad avere
fiducia, a confermare l'alleanza con chi desiderare e semina il bene, e
"creare con essi contesti di guarigione e di vita". Amaramente
consapevole che il male continuerà ad esprimersi, Pizzaballa invita a essere
luogo di vita, così che il 'drago' non avrà l'ultima parola. "Non saremo
dunque il centro della vita del mondo. Non seguiremo la logica che accompagna
buona parte della vita dei potenti. Saremo probabilmente pochi, ma sempre
diversi, mai allineati, e forse per questo diventeremo anche fastidiosi. Saremo
comunque il luogo dove Dio provvede, un rifugio custodito da Dio. Meglio
ancora, siamo chiamati a diventare noi rifugio per quanti vogliano custodire il
seme di vita, in tutte le sue forme".
Il
sangue degli innocenti non è dimenticato
Proseguendo ancora conl a metafora biblica, il cardinale è convinto che prima o poi il drago cederà, ma che ora bisogna sopportare, che il sangue degli innocenti, non solo in Terra Santa, a Gaza come in qualsiasi altra parte del mondo, "non è dimenticato". Il sangue "non è buttato via in qualche angolo della storia", scorre sotto l’altare, "mischiato al sangue dell’Agnello, partecipe anch’esso dell’opera di redenzione al quale siamo associati. Lì noi dobbiamo stare. È quello il nostro luogo, il nostro rifugio nel deserto". La vita cristiana, capovolge i criteri del mondo, conclude il cardinale Pizzaballa ricordando anche la testimonianza di santa Francesca Romana, ostacolata da Satana nel suo desiderio di vivere per Dio ma che, alla fine, ha compiuto l’opera di Dio. Il modo di operare di Dio è proprio questo con chiunque: entra e rovescia.
Guardare dunque al mistero dell’assunzione di Maria
Vergine, alla cui intercessione Pizzaballa infine affida tutti, come anticipo
della redenzione eterna.
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