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venerdì 20 giugno 2025

INFANZIA MAL GESTITA, ADOLESCENZA A RISCHIO


 Daniele Novara: “Videogiochi a 7 anni, dipendenza a 17! 

L’infanzia decide tutto, l’adolescenza è solo la conseguenza”. 

E agli educatori: “Compito fondamentale, dovreste essere pagati il doppio”


Di Andrea Carlino

 Il pedagogista Daniele Novara, in un intervento al seminario di chiusura dell’anno educativo 2024-2025 organizzato dai Servizi Educativi dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, scuote il mondo della scuola con una verità scomoda: “Se a sette anni stanno tre ore ai videogiochi, a 17 basta fare la moltiplicazione”.

 Novara ha lanciato un monito che non lascia spazio a interpretazioni: l’adolescenza problematica non nasce dal nulla, ma è il risultato matematico di un’infanzia mal gestita.

La responsabilità nascosta degli educatori 0-6 anni

“Voi vi occupate della fase più importante della vita degli esseri umani“, ha dichiarato Novara rivolgendosi agli educatori presenti nell’aula magna del liceo di Lugo. Il pedagogista ha sottolineato come la fascia 0-6 anni rappresenti il 99% dell’esistenza futura di un individuo, una responsabilità che dovrebbe tradursi in maggiore riconoscimento sociale ed economico. “Dovreste essere pagati il doppio“, ha affermato senza mezzi termini, evidenziando il paradosso di una società che sottovaluta chi forma le basi della personalità umana.

La critica si estende al sistema educativo nel suo complesso: mentre un adolescente può sopperire a un insegnante inadeguato, un bambino di 4 anni non può fare altrettanto. “Ha bisogno assolutamente di avere la figura educativa che gli dà i basilari di sicurezza per tutta la vita”, ha spiegato Novara, rimarcando come l’Emilia-Romagna rappresenti un’eccellenza in questo campo, pur in un contesto nazionale dove la pedagogia rimane una categoria quasi inesistente.

Genitori “fai da te” e il disastro delle autonomie mancate

Il pedagogista ha riservato parole durissime per l’attuale generazione di genitori, definita “particolarmente staccata sul piano delle informazioni educative“. L’influenza dei social media e delle “influencer mamme” ha creato un immaginario distorto dove le autonomie fondamentali vengono sistematicamente rimandate. Novara ha citato esempi concreti: genitori che tengono il pannolino notturno aspettando che si asciughi da solo, bambini di 8-9 anni ancora puliti dai genitori in bagno, e la drammatica riduzione delle ore di sonno infantile.

“Se un bambino non sviluppa le autonomie rispetto alla sua età, non è un errore educativo, è un danno“, ha tuonato citando Maria Montessori. Il pedagogista ha elencato le competenze irrinunciabili: a 4 anni dormire da soli, vestirsi, mangiare autonomamente e soprattutto litigare. Quest’ultima competenza, spesso demonizzata, rappresenta invece un apprendimento etico fondamentale che permette ai bambini di confrontarsi e sviluppare capacità relazionali.

Il conflitto costruttivo

La soluzione proposta da Novara è chiara: creare spazi dedicati al conflitto costruttivo, come “l’angolo del litigio”, dove i bambini possano spiegare le proprie ragioni invece di essere etichettati come bulli o vittime. “Se non li fai parlare tra loro, la tua scuola diventa un tribunale“, ha concluso, lanciando un appello per un cambio di paradigma che restituisca dignità e centralità al lavoro educativo della prima infanzia.

Orizzonte Scuola

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