68 adolescenti su 100.
Telefono Azzurro:
«Dati parziali,
cresce la
violenza digitale»
L'Istat
presenta i dati del bullismo e del cyberbullismo ma relativi al 2023. La
fondazione presieduta da Ernesto Caffo, citando il dato della linea di ascolto
114, gestita per conto del dipartimento Politiche della famiglia della
presidenza del Consiglio, 120 segnalazioni nel 2024, spiega che il fenomeno è
purtroppo più ampio.
Caffo
si riferisca i dati del report dell’Istat Bullismo e cyberbullismo nei
rapporti tra i ragazzi presentato stamane a Palazzo Chigi alla
presenza dei ministri Eugenia Roccella e Giuseppe
Valditara e con il presidente dell’Istat Francesco Maria
Chelli e la direttrice del Dipartimento per le Statistiche sociali e
demografiche. Cristina Freguja.
L’Istat
ha infatti spiegato che «nel 2023 il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni
ha dichiarato di essere rimasto vittima di almeno un comportamento offensivo
non rispettoso e/o violento, sia online sia offline, nei 12 mesi precedenti la
rilevazione». Ben 21 su 100 hanno detto di aver subito simili
comportamenti in maniera continuativa, vale a dire più volte in un mese, e
nell’8% dei casi più volte a settimana.
Telefono
Azzurro invece, riferendosi, alle segnalazioni arrivate alla linea d’ascolto
del 114 – Emergenza Infanzia, il servizio di pubblica utilità
istituto e promosso dal dipartimento per le Politiche della Famiglia –
presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Telefono Azzurro, ha
sottolineato come soltanto nel 2024, sono stati gestiti ben 104 casi di
bullismo e 14 casi di cyberbullismo. Tra i minori coinvolti i più piccoli
avevano soltanto 5 anni, con una maggioranza di richieste d’aiuto arrivate dal
Lazio, Toscana, Sicilia e Veneto.
«Tutto
questo deve farci riflettere ma soprattutto deve spingere le istituzioni e il
Parlamento a impegnarsi maggiormente per affrontare queste grandi sfide»,
rimarca Caffo, secondo il quale «quello che percepiamo attraverso il nostro
servizio di ascolto è che i ragazzi hanno bisogno di un aiuto tempestivo,
risposte qualificate e che sappiano essere vicine a loro. Coordinare azioni di
aiuto alla vittima e di intervento sugli autori è prioritario. Un
intervento che passa inevitabilmente attraverso il coordinamento tra pubblico e
sociale e attraverso un sistema organico capace di affrontare il tema
costruendo reti altamente formate e di qualità. Scuola e sport sono i
due contesti principali da monitorare, perché è proprio quì che si verificano
le principali situazioni di bullismo. È quindi importante promuovere programmi
di formazione per lo sviluppo delle competenze per docenti, ragazzi, educatori
sportivi e genitori in modo da strutturare misure di supporto per ragazzi e
genitori».
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