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lunedì 18 novembre 2024

AL DI LA' DELLA LEZIONE FRONTALE


 Oltre il 70% dei docenti continua con la lezione frontale. Solo il 10% punta sulla didattica aperta. 

Di redazione

La didattica frontale resta la metodologia d’insegnamento prevalente in Italia. È quanto emerge da un sondaggio nazionale condotto da Erickson, presentato al convegno “Didattiche.2024” a Rimini.

Lo studio, che ha coinvolto quasi 2.000 docenti di ogni ordine e grado, rivela che oltre il 70% degli insegnanti continua a utilizzare la lezione frontale nella maggior parte delle ore di insegnamento.

La didattica aperta, che punta alla personalizzazione dell’apprendimento valorizzando le differenze, è invece poco diffusa: solo il 13% del campione la utilizza quotidianamente, mentre il 21% dichiara di non conoscerla.

Risultati simili per la didattica in contesti reali, usata con frequenza solo dal 12% degli insegnanti.

 Positivo, invece, il dato sull’utilizzo della tecnologia in classe: un docente su due dichiara di integrarla almeno in buona parte delle lezioni, in linea con gli investimenti governativi.

 Buona anche la diffusione di peer tutoring e didattica laboratoriale, utilizzate frequentemente da circa la metà degli insegnanti. Il sondaggio evidenzia però forti differenze tra gli ordini scolastici: nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si fa ancora largo uso di metodi tradizionali, come la lezione frontale e lo studio individuale sui libri di testo.

L’analisi dei trend mostra un calo delle metodologie didattiche attive con l’aumentare del grado scolastico.

Lo stesso vale per la co-docenza inclusiva, praticata quotidianamente solo dal 17% del campione, con una netta diminuzione nelle scuole secondarie.

Orizzonte Scuola

 

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