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sabato 19 ottobre 2024

FORMARE LE PAROLE

La lingua e la corretta formazione delle parole: aferesi, sincope e apocope


di Patrizio Lo Votrico

 Aferesi, sincope e apocope: cosa sono questi fenomeni della lingua italiana? Quanto li utilizziamo senza rendercene conto? Scopri la corretta formazione delle parole italiane

La lingua italiana è in continua evoluzione, e i suoni, le parole e le espressioni cambiano nel tempo. Alcuni dei fenomeni linguistici che modellano la struttura delle parole, soprattutto nella loro forma parlata, includono l’aferesi, la sincope e l’apocope.

Questi tre fenomeni riguardano l’elisione o la caduta di suoni o sillabe all’inizio, nel mezzo o alla fine di una parola, e sono processi fondamentali nel comprendere come si trasformano le parole nel corso del tempo. In questo articolo, esploreremo in dettaglio ciascuno di questi fenomeni, fornendo esempi e analizzandone l’importanza.

Cosa sono L’aferesi, la sincope e l’apocope

Aferesi: la caduta iniziale

L’aferesi è il fenomeno linguistico in cui una o più lettere o suoni all’inizio di una parola vengono omessi. Questo processo può verificarsi per ragioni fonetiche, di economia linguistica o di comodità nel parlato quotidiano.

L’aferesi è particolarmente comune nelle lingue romanze, come l’italiano, il francese e lo spagnolo, e spesso contribuisce all’evoluzione e alla variazione dialettale di una lingua.

Senza ombra di dubbio l’aferesi più celebre della letteratura italiana è quella che troviamo nel primo verso del XXVI componimento poetico contenuto in Vita Nova di Dante alighieri, ovvero: “Tanto gentile e tanto onesta pare” in cui quel “pare” non è altro che “appare“, inteso cioè di qualcosa che appare fisicamente in maniera subitanea e estemporanea, in aferesi, cioè con la caduta, in questo caso, della prima sillaba, e non come potrebbe sembrare a prima vista la variante colloquiale di “sembra”.

Un esempio classico di aferesi in italiano si trova nella parola “storia,” che nel latino classico era “historia. ” Con il tempo, l’”h” iniziale è caduta, poiché la lingua italiana, come molte lingue romanze, ha tendenzialmente eliminato la pronuncia dell’h aspirata del latino. Questo fenomeno di aferesi non è solo un fatto storico, ma continua a manifestarsi nel parlato quotidiano moderno, soprattutto nelle forme colloquiali o informali. Per esempio, la parola “sopra” può diventare ” ‘sopra” nel linguaggio rapido e colloquiale, o “apostrofare” può essere ridotta a ” ‘postrofare. ”

Un altro esempio interessante si trova nell’inglese, dove “about” può diventare “‘bout” nella lingua parlata. Il fenomeno dell’aferesi ha un impatto notevole sul ritmo e sulla fluidità del parlato, specialmente in contesti informali.

Sincope: l’elisione interna

La sincope si verifica quando un suono o una sillaba all’interno di una parola viene eliminato. Questo fenomeno si manifesta spesso durante la naturale evoluzione delle lingue, poiché alcune sillabe possono risultare superflue o difficili da pronunciare rapidamente, soprattutto nelle forme parlate più veloci e quotidiane.

Un esempio noto di sincope in italiano è la trasformazione della parola latina “calidus” in “caldo. ” In questo caso, la sillaba “li” è stata omessa, lasciando una forma più breve e agevole da pronunciare. Un altro esempio si può trovare nel passaggio da “domina” (latino) a “donna” (italiano), dove la sincope ha rimosso la sillaba “mi,” creando una forma più snella e comunemente usata nel corso dei secoli.

Anche nella lingua inglese, la sincope è frequente. Per esempio, la parola “family” spesso si pronuncia “fam’ly” nella lingua colloquiale, con la caduta del suono della “i. ” Allo stesso modo, “chocolate” viene spesso pronunciata come “choc’late,” omettendo la sillaba centrale.

La sincope può anche essere un riflesso dell’economia linguistica, in cui i parlanti, per semplicità e rapidità, tendono a ridurre parole lunghe o complesse. È un fenomeno che dimostra come le lingue si adattano alle esigenze dei loro parlanti nel tempo, rendendo più agevole la comunicazione senza perdere il significato.

Apocope: la caduta finale

L’apocope riguarda la caduta di uno o più suoni o sillabe alla fine di una parola. Questo fenomeno è particolarmente comune nelle lingue romanze e nella lingua italiana, sia nei dialetti che nella lingua standard. L’apocope può verificarsi per facilitare il parlato o per ragioni stilistiche, spesso per ottenere una certa fluidità o musicalità nella frase.

Un esempio tipico di apocope in italiano è la parola “foto,” abbreviazione di “fotografia. ” Analogamente, “auto” è una forma apocopata di “automobile. ” Nella lingua parlata, questi fenomeni sono molto comuni, poiché facilitano una comunicazione più rapida e diretta.

L’apocope è comune anche in molti dialetti italiani. Ad esempio, nel napoletano, parole come “vado” possono diventare “và,” eliminando la desinenza finale per semplicità. Anche in contesti letterari o poetici, l’apocope viene utilizzata frequentemente per mantenere il ritmo o la metrica di un verso. Un esempio classico può essere trovato nella poesia italiana, dove l’elisione finale viene usata per creare effetti stilistici e armonia sonora.

Nelle altre lingue romanze, come lo spagnolo, l’apocope si manifesta in parole come “tele,” abbreviazione di “televisione”. Questo fenomeno non è solo una semplificazione linguistica, ma può anche riflettere un certo grado di informalità o familiarità tra i parlanti.

Un mosaico di trasformazioni linguistiche

L’aferesi, la sincope e l’apocope sono fenomeni che ci mostrano quanto la lingua sia flessibile e in continua trasformazione. Questi processi, che si verificano per vari motivi—dalla semplicità alla musicalità, dalla rapidità alla creatività—sono una parte essenziale dell’evoluzione linguistica e mostrano come le lingue si adattino nel tempo. Attraverso l’omissione di suoni o sillabe, le parole si adattano al ritmo e alle esigenze della comunicazione, specialmente nella forma parlata.

L’importanza di comprendere questi fenomeni non si limita alla linguistica storica o alla filologia, ma si estende anche alla comunicazione moderna. Nella vita di tutti i giorni, inconsapevolmente, ci troviamo spesso a usare parole e frasi abbreviate, che sono il prodotto di questi processi. Riconoscere l’aferesi, la sincope e l’apocope ci aiuta a comprendere meglio la natura dinamica e viva delle lingue, unendo passato, presente e futuro in un’unica rete di trasformazioni sonore e lessicali.

 

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