Un
gruppo di esperti ha presentato un progetto di legge che prevede che tutti gli
insegnanti, su posto comune o di sostegno, si occupino dell’istruzione degli
alunni disabili. Investimento in formazione di 900 milioni in sei anni
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di PAOLO FERRARIO
«Nelle scuole di ogni ordine e grado tutti i docenti
incaricati sui posti comuni effettuano una parte del loro orario con incarico
su posto di sostegno, mentre tutti i docenti con incarico su posto di sostegno
effettuano, anche nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa
dell’istituto, una parte del loro orario su posto comune ». È questa la
rivoluzione della “cattedra inclusiva”, definita da un progetto di legge
presentato ieri a Roma, al Centro multimediale “Esperienza Europa David
Sassoli”. L’obiettivo è superare «malintese deleghe, rendendo effettiva la
corresponsabilità » dei docenti, spiegano i promotori del progetto di legge, un
gruppo di noti esperti formato da Evelina Chiocca, Paolo Fasce, Fernanda Fazio,
Dario Ianes, Raffaele Iosa, Massimo Nutini e Nicola Striano. «Questo – spiegano
i promotori – è un provvedimento legislativo e prima ancora culturale, con il
quale la scuola viene riportata al centro delle politiche inclusive,
affrontando finalmente quel vulnus, in modo che l’inclusione costituisca
fattivamente, come dice Andrea Canavero, «un’occasione straordinariamente utile
per accrescere il benessere di giovani che stanno maturando nell’apprendimento
e per l’apprendimento, per aiutarli a realizzare il loro progetto di vita». A
sostegno della proposta è stata lanciata una raccolta di firme sulla
piattaforma change.org.
«Questa riorganizzazione – spiegano i proponenti – consente di affrontare con maggiore decisione anche la sfida della continuità didattica, aspetto così delicato con il quale oggi fanno i conti molti studenti con disabilità e le loro famiglie, come pure quello, fondamentale, dell’ampia corresponsabilità educativa. L’ipotesi – puntualizzano gli esperti – non prelude ad alcuna riduzione di personale. Anzi: resta ferma la disponibilità di organico, consolidata per le finalità della legge».
A supporto delle attività didattiche, in ciascuna scuola è, infine, prevista la costituzione del Coordinamento pedagogico e di un Coordinamento pedagogico territoriale, in accordo con gli enti locali e le istituzioni sanitarie. Perché, ricordano gli esperti, «l’inclusione e le opportunità devono andare anche oltre le mura della singola istituzione scolastica».
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