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giovedì 25 gennaio 2024

LINGUAGGIO E INTELLETTO


 «Il Quoziente Intellettivo medio della popolazione mondiale sta diminuendo nell’ultimo ventennio.

Una delle cause è l'impoverimento del linguaggio.

Diversi studi dimostrano infatti la correlazione tra la diminuzione della conoscenza lessicale (e l'impoverimento della lingua) e la capacità di elaborare e formulare un pensiero complesso.

La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo.

Un altro esempio: eliminare la parola "signorina" (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l'idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.

Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.

Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall'incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole.

Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare.

La storia è ricca di esempi e molti libri (1984, di George Orwell; Fahrenheit 451, di Ray Bradbury) hanno raccontato come tutti i regimi totalitari abbiano sempre ostacolato il pensiero attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole.

Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c'è pensiero senza parole.

Facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Insegniamo e praticare la lingua nelle sue forme più diverse. Anche se sembra complicata. Soprattutto se è complicata.

Perché in questo sforzo c'è la libertà.

Coloro che affermano la necessità di semplificare l'ortografia, sfrondare la lingua dei suoi “difetti”, abolire i generi, i tempi, le sfumature, tutto ciò che crea complessità, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana.

Non c'è libertà senza necessità.

Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza

 Christophe Clavé


Lo studio è stato condotto da due ricercatori del Centro Ragnar Frisch per la ricerca economica in Norvegia, Bernt Bratsberg e Ole Rogeberg, che hanno esaminato un ampio campione di dati del quoziente intellettivo di giovani militari in Norvegia, per un periodo di quasi 40 anni. I risultati sono pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.


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