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mercoledì 13 settembre 2023

ARTE E POESIA

 

- di Giuseppe Liberto*

 

Osservare un fiore, contemplare un tramonto, nutrirsi di bellezza…ed è subito poesia!

Lo scolorirsi dello sguardo induce sempre a relazioni squallide e pallide, a costruzioni asettiche di cuore e di mente, senza brividi di tenerezza. Frutti e fiori sono “sacramenti” di bontà e di bellezza che insieme costruiscono l’uomo in armonia con se stesso, con i propri simili e con la natura.

Gli occhi del cuore e la poesia della vita fanno contemplare e gustare l’Invisibile Eterno Infinito. Questa sublime esperienza ci salva dall’idolatria che non è solo il peccato degli atei per i quali Dio non esiste, è anche il peccato dei falsi credenti che scambiano Dio con le realtà terrene!

La poesia non ha come metro di giudizio il consumismo o la mercificazione, che insidiano i valori più alti dello spirito umano.

La poesia scaturisce dal mistero dell’uomo che è alla ricerca della Luce di Verità e della Bellezza di Bontà. Fare poesia è cantare col cuore la Verità dando voce al fascino e al dramma della Vita!

Il linguaggio poetico è canto di chi è capace di ascoltare col silenzio del cuore e di chi sa vedere con l’intuito della ragione.

Lo sguardo caldo e raffinato e la voce potente e delicata, spalancano insieme le porte della vita per inebriarsi della verità. Il punto di concentramento del poeta è nella sua anima, dove contempla un’impressione, un’idea, una suggestione che poi esprime attraverso il linguaggio poetico. In effetti, l’arte della poesia serve per dare fragranza alla vita con occhi assetati di umanità e per attraversare la storia con serenità e coraggio, nonostante le debolezze, le preoccupazioni e le sconfitte. Ogni artista esprime idee, sentimenti e ideali che ogni uomo può liberamente rivivere, perché rivelano parte della coscienza e dell’esperienza umana in ogni luogo e in ogni tempo.

La poesia richiede parole che diventino vita e non rimangano suoni squallidi, vuoti e talvolta sporchi di insensatezza e di degrado. L’arte poetica esige l’in-canto delle parole che sgorgano dal cuore e dimorano nel cuore per nutrire e arricchire lo spirito.

Nella pittura, lo sfondo dell’icona, con termini tecnici è chiamato “luce”, perché con essa l’iconografo dipinge i personaggi che sono immersi in una trasparenza che è pura e trasfigurante luminosità.

Nella poesia è la parola che è luce nell’armonia delle frasi che cantano il mistero, l’uomo e il cosmo.

 Fare arte poetica è dunque realizzare Amore ricercando Verità nella Bellezza: magnifico e drammatico cammino dell’uomo pellegrino dell’Assoluto!

* Direttore Emerito della Cappella Musicale Pontificia "Sistina"


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