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giovedì 20 aprile 2023

DON TONINO BELLO, UN PROFETA ODIERNO

*"UN BUONO 

A NULLA, 

CAPACE DI TUTTO"*


- di Pietro Taffari

 - Il 20 Aprile 1993, stroncato da un tumore, moriva don Tonino Bello, a 58 anni. Vescovo di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo di Puglia e Presidente nazionale di Pax Christi.

Ho avuto la gioia, direi di più, la “Grazia” di incontrarlo e di ascoltarlo a Pesaro, ad un convegno dei giovani missionari comboniani (GIM) di cui facevo parte; di leggere i suoi scritti e di condividere le sue scelte coraggiose.

Vorrei ricordarlo e condividere un breve frammento tratto da uno dei suoi numerosi scritti dal titolo: “Il complesso dell’ostrica” ovvero la metafora della resistenza al cambiamento.

Siamo troppo attaccati allo scoglio. Alle nostre sicurezze. Alle lusinghe gratificanti del passato. Ci piace la tana. Ci attira l’intimità del nido. Ci terrorizza l’idea di rompere gli ormeggi, di spiegare le vele, di avventurarci in mare aperto. Se non la palude, ci piace lo stagno.

Di qui, la predilezione per la ripetitività, l’atrofia per l’avventura, il calo della fantasia.

Lo Spirito Santo, invece, ci chiama alla novità, ci invita al cambio, ci stimola a ricrearci”.

Don Tonino è stato un instancabile, scomodo  e verace testimone di carità, coraggioso costruttore di pace. È stato un educatore la cui voce e il cui esempio  interpellano,  ancora oggi,  tutti noi, giovani e meno giovani.  

Promotore di dialogo, protettore dei poveri, degli immigrati e degli ultimi. Apostolo della “Chiesa con il grembiule” quella che ai segni del potere preferisce il potere dei segni. Profeta della speranza nello spirito del Concilio Vaticano II. Scrittore ispirato e cantore della bellezza nella molteplicità delle sue espressioni.

La sua scelta pastorale vissuta sull'opzione radicale per gli ultimi, il suo impegno per la promozione della pace, della nonviolenza, della giustizia e della solidarietà, la sua semplicità lo rendono ancora oggi, a distanza di 30 anni dalla morte, uno dei più audaci profeti dei nostri giorni.

Quanto è attuale!

È una recidiva preoccupante. Si pensava che fossero maturati nell’organismo mondiale degli anticorpi così forti contro il “mal di guerra”, che non avremmo sentito parlare di violenza armata… Invece eccoci in una più tragica ricaduta…

Io - scriveva don Tonino- sono un buono a nulla, ma capace di tutto perché consapevole che, quanto più ci si abbandona a Dio, tanto più si riesce a migliorare la gente che ci sta attorno

Un grande grazie al fratello Vescovo don Tonino, UOMO che profuma di VANGELO, precursore dei tempi odierni di Papa Francesco!

 ALCUNI PENSIERI DI DON TONINO

 Dobbiamo impegnarci in scelte di percorso, in tabelle di marcia: non possiamo parlare di pace indicando le tappe ultime e saltando le intermedie! Se non siamo capaci di piccoli perdoni quotidiani fra individuo e individuo, tra familiari, tra comunità e comunità…è tutto inutile! La pace non è soltanto un pio sospiro, un gemito favoloso, un pensiero romantico… è, soprattutto, prassi.

 Il Cristianesimo è la religione dei nomi propri, non delle essenze. Dei volti concreti, non degli ectoplasmi. Del prossimo in carne ed ossa con cui confrontarsi, e non delle astrazioni volontaristiche con cui crogiolarsi.

 Ti auguro un’oasi di pace. La strada vi venga sempre dinanzi e il vento vi soffi alle spalle e la rugiada bagni sempre l’erba cui cui poggiate i passi. E il sorriso brilli sempre sul vostro volto. E il pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità. E qualora dovesse trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore, ci sia sempre qualcuno pronto ad asciugarvele. Il sole entri a brillare prepotentemente nella vostra casa, a portare tanta luce, tanta speranza e tanto calore.

 

 

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