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giovedì 3 febbraio 2022

RELIGIONI ed EDUCAZIONE


 -         di Raffale Pierluca Di Francisca*


Il 3 febbraio si è svolto un webinar dal titolo "Educazione tra tradizione e modernità" organizzato dall'Unione Induista Italiana (Sanatana Dharma Samgha) in occasione della World Interfaith Harmony Week 2022, ovvero la Settimana Mondiale dell'Armonia Interreligiosa.

Questa settimana è stata proposta per la prima volta il 23 settembre 2010 dal Re Abdullah II nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dal 20 ottobre di quell'anno l’ONU ha scelto la prima settimana di febbraio.

Alla base di questa iniziativa c'è The Common Word (2007), un dialogo tra leader cristiani e mussulmani sui due comuni comandamenti religiosi: l'amore verso Dio e l'amore verso il prossimo. Questi due comandamenti sono al centro delle tre religioni monoteiste dette anche religioni del libro.

Dalle ore 18:00 alle ore 19:30 eminenti esponenti della tradizione religiosa induista, ebraica ed islamica si sono susseguiti per illustrare il significato e l'applicazione del tema dell'educazione sia dal punto di vista religioso che sociale.

Ha introdotto i lavori la moderatrice dell'incontro Svamini Suddhananda dell'Unione Induista Italiana, che ha salutato i relatori e i convenuti al webinar rallegrandosi per la numerosa partecipazione.

Il parterre è stato tutto al femminile forse perché in tutte le tradizioni religiose sono le donne le prime educatrici dei propri figli. Nel primo intervento Svamini Hamsananda Ghiri, vicepresidente dell'Unione Induista Italiana ha descritto come nella cultura induista l'educazione sia basata sullo studio dei testi sacri, i Veda, ed è qualcosa che avviene fin dal grembo materno e si sviluppa nei primi anni di vita a livello mnemonico attraverso la voce che è considerata espressione della divinità.

La scrittura sacra infatti è una conseguenza della tradizione orale. Il percorso formativo prevede un'istruzione familiare basata su precetti religiosi. Dopo questa fase il discente viene affidato al maestro a cui si deve dare obbedienza e devozione, più che al padre e alla madre.  

Per l'Induismo la voce del maestro è la voce di Dio e l'ascolto e l'adesione totale a questa voce è il fondamento dell'educazione religiosa.

 La seconda relatrice ad intervenire è stata la professoressa Mulayka Enriello, responsabile dell'ambito Istruzione della Comunità Religiosa Islamica (COREIS) in Italia. Ella ha messo in luce come l'educazione sia un diritto di nascita di ogni musulmano e musulmana in quanto l'Islam pone un'enfasi particolare sui suoi seguaci.

Secondo la tradizione islamica è di vitale importanza acquisire la conoscenza attraverso le Hadith (racconti) del profeta Mohamed (Maometto). L'educazione islamica propone il carattere e la morale dell'individuo informando tutta la vita dei valori dell'Islam per un'imitazione delle virtù del profeta.

L'unico testo da seguire è il Corano che contiene le indicazioni per crescere correttamente i propri figli secondo una visione islamica della vita.

L'ultima relatrice è stata la pedagogista Sonia Brunetti, già docente della Scuola Ebraica di Torino. Un assunto della pedagogia ebraica recita: Colui che insegna deve essere anche in grado di imparare dal rapporto con i propri allievi, perché si conosce insegnando, si impara trasmettendo, si capisce spiegando. Questo perché nell'ebraismo è sempre l'azione che fonda il pensiero e non viceversa.

Secondo la tradizione ebraica esiste una educazione modulata secondo la crescita psichica del bambino. Infatti, da 5 anni fino a 10 si studia la Torah (legge ebraica), da 10 anni a 15 si studia la Mishnha (legge orale) e da 15 anni in poi il Talmud (legge etica).

Tutte queste tradizioni religiose hanno in comune l'educazione a partire dai propri testi sacri e i fondamenti del vivere civile come il rispetto degli esseri umani e della natura, l'obbedienza e il rispetto per i genitori e gli insegnanti, l'accoglienza e la protezione dei più deboli.

Un'ora e mezza di confronto tra culture e religioni diverse che hanno affrontato il tema dell'educazione dal proprio punto di vista mettendo in luce gli elementi comuni esistenti in ogni educazione religiosa.

 *Consigliere Regionale AIMC Lombardia

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