“fratello nostro”
nell’omelia di don Mazzolari
L’apostolo che tradisce Gesù è uno dei protagonisti del
Giovedì Santo. L’attualità dell’omelia di don Primo più volte citata da Papa
Francesco
È uno dei protagonisti dell’Ultima Cena, l’evento di cui si fa memoria nel Giovedì Santo. Giuda Iscariota, il traditore che ha venduto il Signore per trenta denari, ma che Gesù chiama comunque “amico”. C’è un’omelia che don Primo Mazzolari, il parroco di Bozzolo precursore del Concilio Vaticano II, tenne il 3 aprile 1958, Giovedì Santo, dedicata proprio a «Giuda, il traditore». Un’omelia cara a Papa Francesco, che l’ha citata più volte.
«Povero Giuda - aveva esordito Mazzolari - Che cosa gli sia passato nell’anima io non lo so. È uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella Passione del Signore. Non cercherò neanche di spiegarvelo, mi accontento di domandarvi un po’ di pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di assumere questa fratellanza. Io non me ne vergogno, perché so quante volte ho tradito il Signore; e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di lui. E chiamandolo fratello, noi siamo nel linguaggio del Signore. Quando ha ricevuto il bacio del tradimento, nel Getsemani, il Signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare: “Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo!”».
«Amico! Questa parola - continuava don Primo - che vi dice l’infinita tenerezza della carità del Signore, vi fa’ anche capire perché io l’ho chiamato in questo momento fratello. Aveva detto nel Cenacolo non vi chiamerò servi ma amici. Gli Apostoli sono diventati gli amici del Signore: buoni o no, generosi o no, fedeli o no, rimangono sempre gli amici. Noi possiamo tradire l’amicizia del Cristo, Cristo non tradisce mai noi, i suoi amici; anche quando non lo meritiamo, anche quando ci rivoltiamo contro di Lui, anche quando lo neghiamo, davanti ai suoi occhi e al suo cuore, noi siamo sempre gli amici del Signore. Giuda è un amico del Signore anche nel momento in cui, baciandolo, consumava il tradimento del Maestro».
Dopo aver ricordato la fine disperata dell’apostolo
traditore, Mazzolari concludeva: «Perdonatemi se questa sera che avrebbe dovuto
essere di intimità, io vi ho portato delle considerazioni così dolorose, ma io
voglio bene anche a Giuda, è mio fratello Giuda. Pregherò per lui anche
questa sera, perché io non giudico, io non condanno; dovrei giudicare me,
dovrei condannare me. Io non posso non pensare che anche per Giuda la
misericordia di Dio, questo abbraccio di carità, quella parola amico, che gli ha
detto il Signore mentre lui lo baciava per tradirlo, io non posso pensare che
questa parola non abbia fatto strada nel suo povero cuore. E forse l’ultimo
momento, ricordando quella parola e l’accettazione del bacio, anche Giuda avrà
sentito che il Signore gli voleva ancora bene e lo riceveva tra i suoi di là.
Forse il primo apostolo che è entrato insieme ai due ladroni. Un corteo che
certamente pare che non faccia onore al figliolo di Dio, come qualcheduno lo
concepisce, ma che è una grandezza della sua misericordia».
Il Papa: Dio converta i Giuda di oggi, mafiosi e usurai che sfruttano chi ha bisogno
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