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mercoledì 9 dicembre 2020

GESU' E BABBO NATALE. UN RACCONTO PER I BAMBINI


Perché Gesù è più importante di Babbo Natale? 

Leggete questo racconto ai vostri bambini

 Il mese di dicembre era appena iniziato e già la posta si accumulava sulla scrivania di Babbo Natale…

Migliaia di bambini avevano già spedito le loro letterine al famoso indirizzo: Babbo Natale, polo Nord, HOH OHO, Canada. Il nostro simpatico amico, preso dai preparativi per la grande notte del 25 dicembre, non aveva più tempo per occuparsi della posta. Aveva quindi scelto alcuni elfi tra i più anziani, per rispondere ai bambini da parte sua. Ricevevano tutti una risposta malgrado il ghiaccio e le bufere di neve… tranne in caso di sciopero della posta. Babbo Natale ci teneva di più alle lettere che non alle sue renne. Ma spesso i bambini non si limitavano a chiedere i giocattoli che andavano di moda. Alcuni volevano un fratellino o una sorellina, altri un papà o una mamma, altri la salute… Gli elfi non sapevano più cosa rispondere. Ne parlarono quindi con Babbo Natale

“Tutti gli anni abbiamo lo stesso problema” rispose loro “ma penso che ora la situazione sia peggiorata. Oggi i bambini desiderano ciò che io non posso dar loro: la pace e l’amore e ho una notte sola per non deluderli. Devo parlarne con il Bambino di Betlemme.”

Il vecchio barbuto amava Gesù, e non era colpa sua se era più popolare di Lui nel cuore di tanti bambini. Fin dal mese di novembre, le pubblicità non parlavano d’altro che della sua slitta colma di regali. Tuttavia, Babbo Natale sapeva che solo Gesù poteva appagare il cuore dei bambini delusi dalla vita. “Senza il Bambino Divino, ci sarebbe ancora il Natale?”, si chiedeva accarezzandosi con la mano destra la lunga barba bianca.

Solo Gesù “può accendere una stella nel nostro cuore”

Il mattino seguente uscì felice dalla sua casa di ghiaccio ed entrò nel laboratorio degli elfi. Andò verso gli anziani e disse loro con voce squillante: “Ogni sera mi porterete le letterine dei bambini tristi e le leggeremo a Gesù. Lui conosce ogni bambino per nome e ci ispirerà su cosa rispondere loro. Solo Lui può accendere una stella nel nostro cuore. Diamogli la nostra fiducia!”

Ed è così che Babbo Natale, malgrado i suoi molti impegni, rispose ai bambini infelici. Ogni sera, prima di andare a letto, pregava i loro angeli custodi affinché li guidassero verso il Bambino Divino.

“Gloria a Dio nell’alto dei Cieli”


Se in una notte di dicembre uscite fuori senza far rumore, forse sentirete gli angeli intonare il cantico di lode al “Bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,12), tra Maria e Giuseppe: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli, e pace in Terra agli uomini amati dal Signore” (Lc 2,14). Allora, da qualche parte nel mondo, negli occhi di un bambino brillerà una stella.

 Jacques Gauthier

Edifa 

 Aleteia

 

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