Quando le radici si incontrano a scuola
“Reconnecting
with your religious heritage” è un progetto rivolto ai minori in età scolare,
dalle elementari fino al biennio delle superiori, con l'obiettivo di
riconnettere alle proprie radici fin da bambini i cittadini più giovani,
favorendo così la conoscenza delle religioni ed il dialogo. L'intervista alla
professoressa Nadia Scardeoni, ideatrice del progetto
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Sui
banchi di scuola spesso la teoria si fa già pratica. L'incontro rispettoso e
fecondo tra diverse culture e religioni avviene in modo naturale tra i più
piccoli, che così mostrano la strada da seguire a chi insegna loro le regole
della sana convivenza civile. Un concetto, questo, valido anche per il noto
progetto internazionale “Reconnecting with your culture”, coordinato dalla
professoressa Olimpia Niglio - vice presidente ISC PRERICO ICOMOS - insieme ad
UNESCO University and Heritage. Da quel progetto, che intende dare alla cultura
un ruolo centrale, indispensabile per lo sviluppo sostenibile dell'umanità,
nasce oggi un nuovo progetto basato sulla conoscenza delle proprie radici
religiose: “Reconnecting with your religious heritage”. Un patrimonio, quello
religioso, che ,se appreso fin da piccoli, permetterà ai cittadini del futuro
di saper confrontarsi in modo non solo più funzionale ad uno sviluppo globale
dell'umanità, ma anche ad incontrare il prossimo rispettando il rapporto tra
identità ed alterità.
Riflettere
ed educare
“Questo
progetto nasce anche dalle riflessioni legate alla particolare situazione
pandemica che il mondo sta vivendo”. Lo afferma nell'intervista a Vatican
News Nadia Scardeoni, ideatrice di “Reconnecting with your
religious heritage”, iconografa e docente di Educazione artistica.
Nell'illustrare il progetto, Scardeoni non nasconde un pizzico di emozione nel
definire l'origine dello stesso, raccontando la natura internazionale di
“Reconnecting with your culture”, legato all'esperienza in Asia ed America
Latina della professoressa Olimpia Niglio. Tornando alla “sospensione delle
nostre attività abituali al tempo del coronavirus”, Scardeoni sottolinea poi
come “in questo tempo si sia andati più nel profondo, riflettendo sulla
necessità di un nuovo umanesimo” che rimetta al centro la cultura
nell'educazione dei giovani studenti.
Le
radici e la fratellanza
Non
è più possibile, in altri termini, dimenticare le nostre origini. Occorre cioè
riportare sui banchi di scuola “quello che i nostri padri, i nostri genitori
hanno realizzato, hanno stratificato lì dove noi viviamo”. Questo, secondo
l'esperta di iconografia, è alla base di un più ampio processo di
riumanizzazione, che vuole partire dai piccoli. In tale contesto, le religioni
hanno un ruolo fondamentale. Riprendere possesso delle proprie culture vuol
dire “anche riconnettersi con il proprio patrimonio religioso, aprirsi allo
scambio, al dialogo con l'altro e questo - spiega Scardeoni - penso possa
essere una nuova matrice da inserire nei progetti didattici per crescere in
questa convivenza pacifica”. Una convivenza che “spesso i bambini già attuano,
perché se ben condotti già nella scuola materna realizzano questa comunione.
Non sono legati ai pregiudizi degli adulti”, perciò sperimentano fattivamente
il significato della parola fratellanza.
Forma
e sostanza
Il
progetto “Reconnecting with your religious heritage”, dunque, troverà forma sui
banchi di scuola. “Per i più piccoli dovremo pensare a degli itinerari in grado
di coinvolgere le varie sensibilità, mentre alle scuole medie - afferma
l'ideatrice - potremo già inserire un discorso di valutazione anche
storico-artistica degli elementi presenti in ciascun territorio. Nel biennio
delle superiori infine registreremo anche le risposte degli studenti, a vari
livelli e legate sempre ai territori. La proposta - conclude Scardeoni - è
nella sostanza per tutti la stessa, ma l'approccio sarà diverso in base
all'età”.
Nessun commento:
Posta un commento