- I Domenica di Quaresima
VANGELO – Mt 4,1-11
In quel
tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere
tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e
quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si
avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino
pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di
ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
5Allora il diavolo lo
portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e
gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai
suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché
il tuo piede non inciampi in una pietra». 7Gesù gli rispose: «Sta
scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
8Di nuovo il diavolo lo
portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro
gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se,
gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli
rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo,
adorerai:a lui solo renderai culto». 11Allora il diavolo lo
lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Commento di don Giovanni Berti
La Quaresima, i quaranta
giorni che hanno lo scopo di aiutarci a rimettere al centro della vita personale
e comunitaria l'annuncio pasquale, inizia come sempre con questo racconto di
Gesù che per quaranta giorni va nel deserto. Il perché ci va è subito detto
dall'evangelista Matteo: “...condotto dallo Spirito nel deserto, per essere
tentato dal diavolo”.
La strada umana del
figlio di Dio passa per questa esperienza che è voluta da Dio. Ma perché lo
Spirito di Dio conduce Gesù nel deserto? Si tratta per caso di una specie di
“crash-test” di fedeltà che Dio opera per testare i punti deboli dell'uomo Gesù
di fronte alla missione che inizierà con la predicazione e che lo porterà allo
scontro finale e quindi sulla croce? E Dio fa così anche con noi? Ci mette alla
prova ogni tanto con qualche esperienza difficile o disgrazia per vedere se
siamo fedeli e quindi ottenere il bollino di santità?
I “crash-test” sono
operati non solo dai produttori di automobili, ma anche da tutte quelle aziende
di macchinari e oggetti di largo uso per verificare la tenuta del prodotto e
anche per vantare la sua solidità in situazioni estreme. Un crash-test, che
porta il prodotto a rompersi, può essere un modo molto efficace per farne
vedere la solidità molto alta, oltre quello che si poteva immaginare.
Gesù nel deserto viene
mandato per dimostrare la sua solidità come Figlio di Dio e come uomo, e anche
per dimostrare la debolezza del suo tentatore con le sue tentazioni.
Il deserto per il popolo
di Israele è il luogo del lungo cammino di liberazione che lo ha fatto
diventare popolo di Dio attraverso molte prove. Alla fine del cammino dalla
schiavitù d'Egitto il popolo arriva alla Terra promessa, e ci arriva rinnovato
profondamente, con una consapevolezza nuova della sua forza e della forza di
Dio. I momenti difficili ci sono stati e in qualche occasione si è andati
vicini alla rottura finale dell'alleanza con il ritorno alla schiavitù, ma poi
la vittoria finale c'è stata, perché Dio ha mostrato la sua presenza più grande
di ogni resistenza.
Gesù è nel deserto con
questa consapevolezza profonda: da Dio viene e in Dio e nel suo amore è protetto.
Il diavolo non può scalfirlo con le più raffinate seduzioni, che all'apparenza
non sembrano così malvagie, ma sono nel loro profondo un tentativo di
allontanare l'uomo Gesù dalla sua natura divina di Figlio di Dio. Gesù viene
tentato sulla fame, sulla religione e sul potere. Viene messo davanti a quelle
realtà che spesso portano ogni uomo a perdere la propria identità profonda di
figlio di Dio.
Quando pensiamo che i
beni materiali siano più importanti di quelli spirituali, è li che rischiamo di
dimenticare che siamo fatti per amare ancor prima che di mangiare. E che chi ci
sta accanto non è solo una pancia da riempire ma prima di tutto un cuore da
scaldare, perché “non di solo pane vivrà l'uomo”. Quando riduciamo la religione
a qualcosa di magico e non approfondiamo veramente l'insegnamento della nostra
fede, rischiamo di cadere anche noi nella trappola “religiosa” del tentatore
quando esorta Gesù a buttarsi dal Tempio per sopravvivere in modo magico, come
se fosse quella la vera fede. Quando anche noi pensiamo che la vera potenza sia
nel controllo di più beni e persone possibili, quando pensiamo che il successo
sia tutto e che dalle tasche piene saremo giudicati, anche noi rischiamo di
perdere quello che abbiamo già nel cuore che è la capacità di amare, la più
potente delle capacità e il più potente dei mezzi per avere il mondo sotto i
nostri piedi. Infatti proprio dall'alto della croce Gesù avrà tutto il mondo
sotto controllo del suo amore.
Gesù supera il crash-test
del deserto evidenziando tutti i punti deboli dell'azione del diavolo. Per
questo che all'inizio della Quaresima anche noi guardiano a Gesù nel deserto
per poterlo scegliere di nuovo, per fare come lui, per essere come lui.
Quest'anno la nostra
Quaresima inizia anche con una emergenza sanitaria che voglio vedere come un
imprevisto crash-test per la nostra fede e anche per la nostra umanità. Abbiamo
l'occasione per far vedere i punti forti che abbiamo già dentro e con i quali
Dio ci ha creati. Non è Dio ad aver mandato il coronavirus, ma è lui che come
Gesù ci conduce con il suo Spirito d'amore anche dentro questo deserto
insidioso e per molti aspetti misterioso. Abbiamo lo Spirito di Dio in noi e
abbiamo tutta l'umanità di Cristo. Non possiamo cedere e sono sicuro che alla
fine verrà fuori il meglio di noi, della nostra comunità cristiana e della
nostra umanità. E ancora una volta come nel racconto evangelico sarà il
tentatore a fare brutta figura...
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