Per ripassare l’italiano divertendosi
Tutti, prima o poi, abbiamo avuto dei dubbi circa le regole della nostra bella lingua.
Un libro di Francesco Mercadante ci aiuta a risolverli
di Daniela Vellutino*
Sé stesso o se stesso? Perché caporedattori è un
plurale diverso da capistazione se entrambi i nomi sono composti dalla parola
testa “capo-”? Avere dubbi su come si scrive o si pronuncia correttamente una
parola, non essere sicuri sulla formazione del plurale dei nomi e degli
aggettivi, esitare sulle concordanze, sulla punteggiatura e
sull'ortografia può capitare a tutti. Capita a chi parla e scrive per
professione come a chi usa la lingua italiana solo per social
izzazione. Ci
sarà sempre una circostanza in cui ci troveremo davanti a una persona con la
quale parlare d'affari, d'amore o di qualsiasi altra cosa e ci verranno dubbi
sulle parole giuste o sull'accordo sintattico o sull'uso del congiuntivo nelle
frasi dipendenti.
Verba volant, penseremo rassicurandoci. A
volte è così, fortunatamente. Non volano via, però, i messaggi vocali di
Whatsapp, i discorsi trasmessi e registrati in podcast sul web che fa
convergere i media o il parlato trascritto durante le intercettazioni
telefoniche. Quando poi davanti a noi c'è un foglio e in mano una penna, in
assenza di un correttore ortografico, scripta manent. Sono questi i
momenti in cui si capisce che la padronanza della lingua italiana è davvero una
competenza fondamentale e non scontata solo perché abbiamo frequentato la
scuola per tredici anni o ci siamo laureati sostando così nei banchi per
diciotto anni o anche più.
Allora, che fare? Riprendere i libri di grammatica delle scuole
superiori dimenticati chissà dove se non buttati via dopo l'uso scolastico
obbligatorio o venduti come fa Pinocchio nella favola?
Meglio ripassare le regole di grammatica leggendo
un libro spassoso come la Grammatica umoristica di Francesco
Mercadante, edito da Margana edizioni. Una divertente guida tascabile per
riflettere sugli usi corretti della lingua italiana. Un libro da leggere in
treno o in bus pensando proprio al fatto che la nostra lingua è in movimento
e le sue regole di grammatica devono essere conosciute per essere applicate
correttamente; tenendo conto, però, che la lingua subisce ristandardizzazioni
per la sua variabilità.
Grammatica umoristica perché Francesco Mercadante ha raccolto esempi di strafalcioni
di ministri, manager e blogger per spiegare gli usi corretti della lingua
italiana. Svarioni esposti insieme ad aneddoti, miti, citazioni
letterarie e pop, frasi scritte sui muri, fotografie di Giò Vacirca. Il tutto
narrato con un registro ironico aulico, repleto di aggettivi e avverbi spesso
anteposti, che proprio per questo fa ricordare la ricchezza espressiva del
nostro patrimonio linguistico.
Tratti linguistici questi che potrebbero mostrare
anche l'emergere di una nuova varietà di lingua che sta prendendo forma,
che ho denominato Italiano NazionalPOPolare perché è un uso della lingua
nazionale che mescola al lessico comune, termini in inglese, parole e
espressioni dei dialetti d'origine e della Popular culture (POP), la cultura di
massa trasmessa dai media. Francesco Mercadante riporta tanti esempi che
mostrano, divertendoci, il difficile rapporto tra noi italiani e la nostra
lingua madre. Un rapporto complicato, analizzato in numerosi studi di
linguistica che, però, poco fanno notizia e descritto a chiare lettere dai
numeri dei rapporti internazionali e nazionali che, invece, fanno notizia
proprio perché fotografano l'Italia che si distacca dai Paesi più
avanzati.
Hanno fatto notizia gli ultimi
dati Ocse–Pisa sulla comprensione di un testo da parte degli studenti
italiani quindicenni che non riescono a identificare il messaggio principale di
un testo di media lunghezza. Così come gli analoghi risultati delle prove
INVALSI, condotte quest'anno fra gli alunni di terza media, che rilevano che
solo il 65% ha superato il livello minimo richiesto almeno il livello 3 di
comprensione testuale. Vale a dire che «l'allievo/a individua una o più informazioni
fornite esplicitamente in una porzione ampia di testo, distinguendole da
altre non pertinenti. Ricostruisce il significato di una parte o
dell'intero testo ricavando informazioni implicite da elementi testuali (ad
esempio punteggiatura o congiunzioni) anche mediante conoscenze ed esperienze
personali. Coglie la struttura del testo (ad esempio titoli, capoversi,
ripartizioni interne) e la funzione degli elementi che la costituiscono.
Conosce e usa parole ed espressioni comuni, anche non legate a
situazioni abituali. Conosce e utilizza le forme e le strutture di base
della grammatica e la relativa terminologia».
Se questi test fossero somministrati ad un ampio
campione di popolazione italiana adulta ne verrebbe fuori un quadro ben più
sconfortante. Analfabetismo di ritorno, analfabetismo funzionale rappresentano
fenomeni in ascesa, segno tangibile di un deficit culturale che contribuisce
non poco ad attestare il ritardo di sviluppo del nostro Paese al pari delle
cifre dei deficit economico e demografico.
Forse anche per contribuire ad arginare questo deficit che Francesco Mercadante ha voluto dedicare un po' del suo tempo a registrare e analizzare gli strafalcioni distaccandosi dalle sue quotidiane analisi dei testi del mondo economico e finanziario.
Forse anche per contribuire ad arginare questo deficit che Francesco Mercadante ha voluto dedicare un po' del suo tempo a registrare e analizzare gli strafalcioni distaccandosi dalle sue quotidiane analisi dei testi del mondo economico e finanziario.
* Professoressa di Italiano Istituzionale, Comunicazione
Pubblica e Linguaggi Istituzionali, presso l'Università degli Studi di Salerno
IL SOLE 24 ORE
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