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giovedì 20 giugno 2019

LA VOLGARITÀ COME STILE DI VITA ?!

Andrea Camilleri, recentemente, ha lanciato l’allarme contro l’odio che dilaga e che rischiamo di trasmettere ai ragazzi. Queste le sue parole:
“Stiamo perdendo la misura, il peso, il valore della parola. Le parole sono pietre, possono essere pallottole. Bisogna saper pesare il peso delle parole e soprattutto far cessare il vento dell’odio che è veramente atroce. Lo si sente palpabile attorno a noi. Ma perché l’altro è diverso da me? L’altro non è altro che me allo specchio. È di oggi la notizia di quel pazzo che entra in una sinagoga e uccide 11 persone urlando: “Gli ebrei tutti a morte!”. Ma ci si rende conto a che livelli ci abbassiamo quando non solo lo diciamo, ma siamo capaci di pensare questo. Peggio degli animali che hanno la fortuna di non parlare. Le parole della senatrice Liliana Segre dovrebbero essere dette e scritte all’ingresso di ogni scuola perché il terribile è che stiamo educando una gioventù all’odio. Il motivo? Perché abbiamo perso il senso dei valori. I veri valori della vita li abbiamo persi”.

Il parlar comune, il parlare di taluni politici, il parlare di rappresentanti di istituzioni e degli stessi educatori, il parlare usato in tanti spettacoli televisivi o tramite web,  è sovente infarcito di parolacce, di espressioni arrogranti e volgari. E' un parlare terreno fecondo per violenza e volgarità, un parlare che infanga anzitutto chi usa tale linguaggio, nonchè coloro che (anche casualmente) sono costretti ad ascoltare. E' un parlare che puzza e offende!

Evitare parolacce, insulti, volgarità é questione di stile (personale e comunitario), oltre che di buona educazione e di rispetto per se stessi e gli altri!
La lotta all’odio e alla volgarità non è cosa semplice: il web, in questo senso, è una polveriera impossibile da controllare e censire.
L’unico rimedio, ancora una volta, è l’educazione: dobbiamo trasmettere l’idea che odio e violenza non sono strumenti, dobbiamo aiutare i ragazzi a distinguere la determinazione dall’aggressione, ad essere "persone di stile" ovunque e in qualsiasi situazione si trovino, a dominare pulsioni ed arrabbiature.

Gli adulti dobbiamo dare l'esempio!  Occorre sapere scegliere tra volgarità e "signorilità", tra disprezzo dell'altro e positiva interazione con l'altro, tra governo delle proprie pulsioni ed emozioni e l'andare a "a briglia sciolta" ........ !

Abbiamo bisogno di un programma massiccio di educazione emotiva, a cui va aggiunto l’impegno civico di ciascuno di noi. Questa pericolosa cultura si può combattere solo contrapponendole un’altra cultura, quella della ragione e della gentilezza, cioè dello stile!
Dobbiamo anche educare all’uso delle parole, alla consapevolezza del linguaggio: oggi - purtroppo-  regna l’idea che le parole non siano importanti, che siano un fatto trascurabile.
Non è così: le parole hanno il potere di cambiare il mondo, ma con la stessa facilità possono distruggerlo.

Perchè non provarci? Un sorriso accogliente e dialogante è sempre meglio di un "grugnito" repellente.




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