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giovedì 22 novembre 2018

DIRITTI DEI BAMBINI: SPECIALE DOVERE PER LA COMUNITA'

Diritti bambini: Commissione bilaterale delegazioni Gran Rabbinato d’Israele e 
Santa Sede, “speciale dovere verso i membri più deboli delle nostre comunità”

“La Commissione ha apprezzato i significativi progressi nella società moderna riguardo al tema dei diritti umani, che hanno trovato espressione nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e, in particolare, nella Convenzione del 1989 sui Diritti del Bambino. 
Tali principi di inviolabilità della vita umana e dell’inalienabile dignità umana della persona trovano piena espressione nella relazione tra l’individuo e il Divino e tra l’individuo e il suo prossimo, il che implica il dovere di realizzare questa relazione nella dimensione sociale. 
Abbiamo uno speciale dovere verso i membri più deboli delle nostre comunità, e in particolare verso i bambini, garanti delle future generazioni, che non sono ancora in grado di esprimere tutte le loro potenzialità e di difendersi da soli”. 
È quanto si legge nella dichiarazione congiunta firmata dalla Commissione bilaterale delle Delegazioni del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’Ebraismo, al termine della riunione che si è tenuta a Roma dal 18 al 20 novembre. 
I partecipanti, che il 19 novembre sono stati ricevuti da Papa Francesco, hanno osservato che “il rispetto della dignità personale dei bambini deve inoltre esprimersi con l’offrire loro un’ampia serie di stimoli e strumenti per sviluppare le loro capacità di riflessione e di azione. 
È necessario che i bambini non soltanto si sentano oggetto di attenzione appropriata e amorevole, ma altresì che essi vengano impegnati attivamente, in modo tale che le loro potenzialità cognitive e pratiche siano sviluppate. 
Affinché ciò si realizzi in armonia con i principi sopra menzionati, occorre coltivare relazioni d’amore autentico e stabile, e garantire nutrimento adatto, salute e protezione, così pure la necessaria educazione religiosa e scolastica, l’insegnamento informale e la coltivazione della creatività”.




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