Uno studio condotto dalle Università Davis in
California e della Mizzou nel Missouri testimonia che la presenza di un micio in
casa è di grande aiuto per i bimbi affetti da forme lievi o moderate di autismo.
I ricercatori hanno appurato che i benefici dati dal contatto e interazione con
il gatto sono davvero importanti per i bambini e adolescenti autistici,
dichiarando: «II loro contributo nell'aiutare i bambini ammalati risulta
considerevole, migliorano le loro capacità di relazionarsi con gli altri, la
percezione del mondo esterno, acquistando autostima, empatia e fiducia in se
stessi».
L'autismo è un grave disturbo del neurosviluppo che colpisce in tenera età,
distinto da apparente carenza di interessi e relazioni con gli altri,
indifferenza emotiva agli stimoli, tendenza all'isolamento o al contrario,
ipereccitabilità; sfiducia verso gli altri e se stessi.
II mondo interiore dei piccoli affetti da autismo è disturbato da ansia,
tristezza, paure, e alterato da notevole diffidenza verso il mondo che li
circonda, visto come incoerente, portatore di angosciose frustrazioni; si
ritrovano spesso soli in un ambiente nel quale non si sentono capiti e accettati
e ciò li conduce sempre più alla chiusura.
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PER RIFLETTERE
La storia di Fraser, un bimbo inglese di cinque anni affetto da autismo,
che fino a poco tempo fa non riusciva neppure a fare le cose più
semplici, come bere un bicchiere d'acqua o aprire un libro, conferma le
recenti teorie americane. Ora la sua vita è cambiata, Fraser è rinato,
grazie a Billy, un gatto randagio trovato nel gattile. Il bimbo e il
gatto si sono scelti da soli e da allora sono inseparabili. Billy ha
completamente trasformato la vita di Fraser, ed ora in casa è tornata la
felicità. Ogni volta che Fraser si arrabbia lui sbuca dal nulla e lo
rassicura, sono sempre vicini e si coccolano a vicenda. Billy riesce a
capire e captare i desideri e le emozioni di Fraser; e quando c'è
qualcosa che lo turba si siede sempre su di lui per stare più vicino
possibile.-
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Ebbene la presenza di un micio rompe questi
schemi. Sarà che un animale non ha pregiudizi nei riguardi delle persone e
accetta ogni umano in modo spontaneo e incondizionato, il suo approccio lineare
e confortevole li aiuta a sviluppare rapporti più equilibrati verso il mondo
esterno. Il gatto riesce ad interagire con loro, capire i loro bisogni e
desideri, facendogli diminuire la sofferenza interiore e regredire rabbia e
collera, ma pure altri sintomi.
Un'altra ricerca recente conferma questi risultati: a Tucson in Arizona è
partito il progetto "Le fusa per l'autismo", promosso da Autism Society of
Southern Arizona, che consente ai bimbi autistici di visitare regolarmente un
gattile locale ed interagire con i mici. I risultati positivi e sorprendenti
hanno esteso l'iniziativa anche agli adolescenti con la stessa sindrome. Il
beneficio è doppio: i bambini sono più socievoli e si relazionano meglio
attraverso il gatto, i mici trovatelli sono felici di ricevere coccole, in più
si abituano al contatto umano che li aiuterà ad inserirsi in famiglie pronte ad
adottarli.
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