Dal CN/AIMC
Lettera al Parlamento italiano
Al Signor Presidente
del Senato
Al Signor Presidente
della Camera
Agli onorevoli
Deputati e Senatori
della Repubblica
Italiana
Il Consiglio nazionale dell’Associazione Italiana Maestri
Cattolici (AIMC) si rivolge al Parlamento, quale espressione più alta della
democrazia popolare e luogo della progettualità e della tutela del bene comune
del nostro Paese.
Non vuol essere un rivolgersi alle
Camere per tutelare interessi di parte o per sollecitare provvedimenti specifici
di cui la scuola italiana, in questo momento, ha pur bisogno, ma per
sottolineare che il tema educativo deve essere considerato una reale priorità
non solo a parole, ma in termini di provvedimenti legislativi ad ampio raggio.
Al Parlamento, come da mandato
costituzionale, spetta la responsabilità progettuale del Paese, con
l’individuazione di strategie normative che superino la visione immediata e si
aprano a orizzonti di senso.
I dati recenti pubblicati da Istat ed
Eurostat fanno emergere, in tutta la loro gravità, l’esigenza di riposizionare
al centro della politica nazionale l’educazione, vera risorsa e volàno per il
futuro.
L’AIMC, associazione di professionisti
di scuola, chiede che sull’educazione e sulla scuola non ci siano posizioni “proprietarie”
di questa o quella compagine politica, ma che le scelte siano ampiamente
condivise perché l’importanza del tema e la sua strategicità per il futuro
richiedono assunzione di corresponsabilità da parte di tutte le forze politiche
dell’intero Parlamento.
La consapevolezza, che gli analfabetismi
dell’oggi, iniziali o di ritorno, rischiano di essere analfabetismi valoriali
ed etici e che lo sviluppo e la libertà si misurano in conoscenza più che in
denaro, non può che chiamare tutti a condivisione progettuale. Le periferie
della società stanno diventando periferie d’aula e viceversa. Un Paese che
rinuncia ad educare è un Paese che rinuncia al proprio futuro.
Come ricorda il Documento programmatico
del nostro recente XXI Congresso nazionale: “In un contesto dominato da
complessità e relativismo, da superamento dei confini materiali, ma anche
etici, occorre riportare l’azione educativa al completo servizio dell’uomo
secondo la logica di un nuovo umanesimo,
che riposizioni al centro la persona
e riaffermi la centralità dei processi educativi”.
Siamo pienamente convinti, come afferma
Papa Francesco, che “non bisogna occupare
posizioni ma generare processi”, quindi, ci permettiamo di chiedere, da
cittadini e come corpo intermedio organizzato, al servizio della scuola e del
Paese da quasi 75 anni, che sia costituito un
Osservatorio permanente interparlamentare, che veda coinvolte le VII Commissioni
di Camera e Senato, per ascoltare tutti i vari soggetti in campo e le varie
posizioni, per ri-significare la corresponsabilità educativa e per riflettere
su come definire e valorizzare il profilo di docenti e dirigenti scolastici.
Si potrebbero fornire, in tal modo,
risposte significative alle nuove generazioni che sono il presente e,
soprattutto, il futuro dell’Italia e dell’Europa, così come vorremmo che fossero.
Giuseppe Desideri
Presidente nazionale AIMC
Roma, 11 luglio 2018
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