18 MARZO 1968
NASCE LA SCUOLA MATERNA
STATALE!
La scuola dell'infanzia compie 50 anni!
Il suo avvio come scuola "statale" è stato preceduto da benemerite iniziative ( giardini d'infanzia, asili infantili, ecc.) gestiti da persone di buona volontà, da enti religiosi e da altri enti.
L'articolo 1 delle Legge istitutiva (n. 444) precisa che "Detta scuola si propone fini di educazione, di sviluppo della personalità infantile, di assistenza e di preparazione alla frequenza della scuola dell'obbligo, integrando l'opera della famiglia".
Gli Orientamenti del 1969 ne delineano gli aspetti culturali, pedagogico-didattici ed organizzativi.
Gli Orientamenti del 1991 evidenziano con chiarezza che "la scuola dell'infanzia concorre, nell'ambito del sistema scolastico, a
promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini dai tre ai sei
anni di età, nella prospettiva della formazione di soggetti liberi,
responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale,
nazionale ed internazionale.
Essa persegue sia l'acquisizione di capacità e di competenze di tipo
comunicativo, espressivo, logico ed operativo, sia una equilibrata maturazione
ed organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della
personalità apportando con questo il suo specifico contributo alla
realizzazione della uguaglianza delle opportunità educative".
La Legge 53 del 2003 precisa che "il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola
nella scuola dell'infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola
primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo
che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell'istruzione e
della formazione professionale;
e) la scuola dell'infanzia, di durata triennale, concorre
all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo,
morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone
le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento,
e ad assicurare un'effettiva eguaglianza delle opportunità
educative; nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei
genitori, essa contribuisce alla formazione integrale delle bambine e
dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e
pedagogica, realizza la continuità educativa con il complesso dei
servizi all'infanzia e con la scuola primaria".
Con la L.53 del 2003 la denominazione cambia da “scuola materna” a “scuola
dell’infanzia”, luogo
educativo dove il bambino viene seguito passo per passo dal docente per
sviluppare a pieno le sue abilità cognitive, affettive e sociali.
Le Indicazioni Nazionali del 2012 così caratterizzano la scuola dell'infanzia: "La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all'educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea.
Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza".
E' stato un lungo cammino, partito da esigenze meramente assistenziali, ma consolidatosi nella visione di una scuola con chiare finalità educative e culturali. Un cammino supportato da una forte attenzione alle esigenze educative dell'infanzia, dalla volontà di garantire pari opportunità a tutti, dalla coscienza del fondamentale e basilare valore degli apprendimenti della prima infanzia.
Ora il progetto 0-6 anni pone nuove interessanti sfide a tutti coloro (istituzioni, associazioni, personale scolastico, famiglie ...) che sono impegnati nell'educazione dei bambini, ma anche alle scuole e agli enti locali che sono chiamati ad interagire per fornire a tutti i bambini un servizio di qualità e "in continuità" orizzontale e verticale per porre le basi a un percorso che favorisca la piena maturazione di ogni persona e il responsabile esercizio della cittadinanza.
L'identità pedagogica della scuola dell'infanzia, oggi chiamata a confrontarsi anche con la prospettiva "zero-sei", può aiutare la scuola di base (3-14 anni) ad affrontare con fiducia e convinzione i compiti formativi a cui è chiamata dalle nuove condizioni sociali e culturali.
La ricorrenza odierna è una grande festa anche per
l’AIMC, associazione professionale che, sin dalla sua fondazione (1945), ha avuto particolare
attenzione per la scuola dei più piccoli, prima scuola ove si sviluppano
apprendimenti e abilità fondamentali per
la crescita della persona.
l'AIMC ha sempre agito perche la "scuola dei più piccoli" fosse considerata vera scuola, non spazio
meramente assistenziale!
Perciò, l’AIMC è stata
protagonista del cammino della scuola dell’infanzia, sia nell’ambito normativo,
sia nella formazione continua delle
insegnanti, sia nella definizioni dei curricoli.
Ha difeso (e continua a
difendere) la qualità e la specificità della scuola dell’infanzia e il
significativo ruolo svolto da chi vi opera.
In questo primo
cinquantennio la scuola dell’infanzia (non solo quella statale) – per la qualità
della sua azione educativa – è stata riconosciuta ed
apprezzata non solo a livello nazionale, ma europeo e
mondiale.
Scuola dell’infanzia, non
piccola scuola "infantile", ma scuola prima e basilare, di esempio per tutti i successivi "segmenti" del percorso scolastico, con i quali agisce in continuità.
Buon cammino verso il
futuro e un vivo grazie agli insegnanti, ai dirigenti scolastici, a tutti coloro che hanno curato (e curano) la qualità del servizio reso dalla scuola dell'infanzia.
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