“Dallo scontro all’incontro: mediando si impara!” |
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Le istituzioni scolastiche rappresentano sempre di più un luogo di relazioni complesse in cui sorgono
quotidianamente conflitti di diversa entità.
Spesso i ragazzi si trovano coinvolti in episodi di bullismo, violenza, comportamenti lesivi della dignità
personale. Talvolta questi episodi sfociano in atti aventi rilevanza penale, più spesso si tratta di episodi
meno gravi, ma che comunque meritano attenzione e considerazione da parte degli adulti. Il conflitto
tra pari rappresenta qualcosa di difficile da affrontare e qualcosa che spesso viene negato, soprattutto
perché non si hanno gli strumenti che permettono di riconoscerlo, di esprimerlo e gestirlo in un’ottica
evolutiva dei rapporti. Inoltre i conflitti, oggi, hanno come attori e spettatori tutti coloro che sono
connessi in rete e che un tempo trovavano il loro unico setting in aula, nell’atrio della scuola, nel cortile
di casa.
I conflitti che non trovano spazio di espressione o che non vengono riconosciuti come tali, a causa del
timore di esprimere sentimenti negativi, quali la rabbia, la paura, la solitudine, portano ad una
lacerazione dei rapporti tra le persone, ad una violenza diffusa nelle relazioni o, in taluni casi, ad un
“ritirarsi” in sé o nel proprio gruppo. Proprio per tali ragioni acquisiscono rilevanza gli spazi entro cui
poter esprimere i propri vissuti, discutere e comprendere meglio quello che accade dentro e fuori la
scuola.
Saper comunicare efficacemente, saper vivere il conflitto come risorsa, costituisce un valore aggiunto
nelle relazioni tra pari e nei rapporti intergenerazionali ed è un obiettivo imprescindibile da realizzare
per chi vive nella complessa società attuale.
Il progetto nasce, pertanto, dalla necessità di divulgare la cultura della mediazione. In particolare, si
propone di promuovere strumenti per la gestione positiva dei conflitti nei diversi ambiti della vita degli
adolescenti.
Appare di fondamentale importanza, infatti, divulgare tale cultura soprattutto nell’istituzione scuola
ove i bambini e i ragazzi sviluppano le loro capacità relazionali e sperimentano la socialità.
Attraverso la diffusione della cultura della mediazione, inoltre, è possibile prevenire, contenere e
gestire il propagarsi degli effetti negativi dei conflitti, trasformandoli in risorse per la relazione grazie
alla mediazione.
Il progetto intende focalizzarsi sull’ascolto e il riconoscimento dell’Altro da sé, attraverso temi quali la
diversità, i processi empatici e le emozioni del conflitto, la giustizia riparativa a scuola, l’appartenenza.
La narrazione e l’ascolto saranno protagonisti attivi in un percorso di sensibilizzazione al mondo della mediazione.
È on line il bando per partecipare alla seconda edizione di “Dallo scontro all’incontro: mediando si impara!”, il progetto promosso dall’Autorità garante per l’infanzia e adolescenza con la sezione italiane dell’associazione Gemme (Groupement Européen des Magistrats pour la Mèdiation) e l’Istituto Don Calabria. Nei giorni scorsi a Roma la Garante per l’Infanzia, Filomena Albano, ha presentato i risultati della prima edizione del progetto – durata quasi un anno - che ha coinvolto oltre mille ragazzi tra gli 11 e i 14 anni.
Le attività si sono focalizzate sull’ascolto e il riconoscimento dell’altro e ha affrontato temi quali la diversità, il sentirsi invisibili, l’appartenenza, l’empatia, le emozioni, l’importanza delle relazioni.
Per aderire al bando : BANDO CULTURA MEDIAZIONE
Per aderire al bando : BANDO CULTURA MEDIAZIONE
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