I
dati del Miur:
il calo dovuto al crollo demografico anche dei bambini di
origine straniera.
A
rischio gli organici
Scuola,
in tre anni persi centomila alunni: quest'anno 33mila bambini in meno!
Le
scuole statali italiane si svuotano: meno 100mila alunni in appena un triennio.
Anche l’anno scolastico ormai alle porte è contrassegnato da un calo di bambini
e ragazzi: 33mila in meno rispetto al 2016/2017, secondo le stime ministeriali
comunicate ai sindacati della scuola nei giorni scorsi. Un trend, quello del
decremento progressivo di scolari e studenti, che appare ormai inarrestabile e
con cui dovranno fare i conti al ministero dell’Istruzione soprattutto per ciò
che concerne il reclutamento. Del resto, le previsioni dell’Istat confermano
questa tendenza che nei prossimi decenni assumerà dimensioni ancora più
consistenti. Il calo della popolazione scolastica italiana è dovuto
all’interruzione della crescita degli alunni stranieri nelle classi italiane.
L’ultimo report ministeriale sui figli di genitori non italiani ha confermato
che il loro numero non cresce più come una volta. Anzi, nei prossimi anni è
previsto anche un calo. Mentre i compagni italiani, per effetto del calo delle
nascite, decrescono ormai da diversi anni.
In
passato, il numero complessivo di alunni presenti tra le mura scolastiche del
Belpaese si è incrementato ugualmente per via della vorticosa crescita di
bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana. Ma adesso siamo al punto di
svolta. Nel 2015/2016 il Miur certificò un calo della popolazione scolastica di
quasi 20mila unità. L’anno successivo – il 2016/2017 i vuoti ammontarono a
46mila unità e il prossimo anno a 33mila. Quasi 100mila alunni in meno, come se
fosse sparita di botto l’intera dotazione di alunni di Molise e Basilicata.
Secondo l’Istituto nazionale di statistica, i prossimi anni saranno
contrassegnati da ulteriori contrazioni della popolazione scolastica italiana.
Partendo
dalle previsioni Istat della popolazione residente in età scolare (3-18 anni),
fra cinque anni il calo degli alunni potrebbe attestarsi sulle 361mila unità e
fra 10 anni sulle 774mila unità. Un tracollo che renderebbe difficile il
turnover complicato dalla legge Fornero, che ha introdotto il doppio paletto
per lasciare la cattedra (età e periodo contributivo) e dall’innalzamento
progressivo dell’età pensionabile, argomento in questi giorni al centro del
dibattito politico-sindacale. Per “piccoli decrementi”, finora, viale
Trastevere si è limitato a confermare gli organici degli anni precedenti, utili
a diminuire anche il numero degli alunni per classe. Ma in futuro le cose
potrebbero cambiare.
Perché,
qualunque sia la dimensione della contrazione degli alunni, questa determinerà
quasi certamente un taglio degli organici con tantissimi esuberi. Una
prospettiva che renderebbe oltremodo complesso assumere nuovi docenti: sia
dalle graduatorie dei precari, sia dai concorsi.
Da
Repubblica
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