Nel GENDER
vince l’idea di Nietzsche
La
questione della differenza sessuale nasce in un contesto che tende a dissolvere
l’essenza dell’uomo e a ridurre a questione culturale l’identità maschile e
femminile
L’uomo (e la donna): una passione inutile?
L’interrogativo che Jean Paul Sartre poneva nel suo esistenzialismo pessimista
si ripropone oggi, drammatico, davanti all’incurante sciupio di vite umane
quotidianamente sciorinato dai media. Nell’incalzare di drammi sempre più
atroci, ciascuno di noi, i governanti nazionali e sovranazionali, i guardiani
dell’economia europea e mondiale, i semplici cittadini, tutti noi, insomma, che
apparteniamo al mondo occidentale, ci affanniamo cercando risposte per lo più
vaghe e di scarsa efficacia.
Ora il problema cui tutto è imputato è l’economia
bloccata e stagnante, ora il fondamentalismo, ora la società multiculturale,
ora la disoccupazione, ora lo svuotamento dei partiti e le mutazioni
incontrollate della democrazia.
Cerchiamo sempre altrove. Il problema, invece,
è del tutto evidente. Il dramma delle migrazioni di massa e della schiavitù che
viene praticata apertamente, delle persecuzioni religiose e i massacri, le
uccisioni e gli stupri perpetrati in nome di Dio, della miseria e della fame:
la violenza sull’uomo ha raggiunto livelli di una ferocia sempre più
insopportabile. In un mondo mai così capace di produrre ricchezza,
l’accanimento sull'uomo sembra acuirsi in modo tanto incontrollato quanto
puramente distruttivo.
Le teorizzazioni sui diritti umani, il più alto
distillato della morale laica occidentale, sono ormai fragili mura di carta a
difesa di principi che, sorprendentemente, non sono affatto universalmente
condivisi, mentre il nostro mondo, progredito in ricchezza, conoscenze e
libertà, è assediato da un rigurgito devastante di irrefrenabile primitivismo,
dinnanzi .....
Nessun commento:
Posta un commento