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venerdì 15 ottobre 2010

LA QUESTIONE EDUCATIVA - ADULTI IN CRISI

“Ogni relazione educativa consiste nel promuovere un’intelligenza viva ed una volontà tenace”. E’ la sottolineatura di Augusto Sabatini, presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, nell’introduzione ad una delle cinque assemblee tematiche svoltasi al Centro Congressi Altafiumara, poco distante dal capoluogo reggino. “Si tratta di suscitare, alimentare e sostenere un cuore che sia ad un tempo consapevole della straordinaria bellezza della condizione umana”, quindi “innamorato della vita” e, dall’altro anche fattivamente “riconoscente”, ossia capace di trafficare, distribuire e in qualche misura “restituire” questo dono della vita che ha avuto, magari molto più fruttuoso di quanto lo abbia ricevuto.
 
“Per noi cristiani, v’è però qualcosa in più, da non dimenticare. E cioè che anche Dio educa, e con una pedagogia piuttosto singolare – ha sottolineato Sabatini -: ci crea, non siamo degli sconosciuti, per Dio; il dono della vita e della grazia, il puro bene gratuito, è la sua firma; ha un progetto, la santità, per la vita eterna” promette, per mantenere, “irrevocabilmente” ed è sempre “vicino” come ricorda il Salmo 138, “corregge e ripara, in molti modi e linguaggi”, ama, sempre, nella verità e nel rispetto. “E fa sul serio, come ci rammentano tre icone assai dure: l’icona della croce; l’icona di Maria ai piedi della croce; l’icona delle donne del sabato santo – ha detto Sabatini -. Queste consapevolezze potrebbero apparire una digressione, di fronte a compiti indubbiamente così gravosi come quelli di questi giorni; credo però che possano farci molto bene… perché ci ricordano, ancora una volta, quell’abc di cui abbiamo pur sempre bisogno”.

 “È l’attuale generazione adulta che è in crisi, forse più di quella dei giovani faticosamente in cerca di domani cui essa dovrebbe attendere”. È l’analisi di Augusto Sabatini, presidente del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, che questo pomeriggio ha introdotto l’area tematica su “Educare per crescere” alla 46ª Settimana Sociale. Per il relatore, si tratta di “una crisi profonda: vocazionale, e non solo di abilità e linguaggi”. Nell’attuale fase storica e culturale, per Sabatini, anche le sue “strutture educative” sono “discontinue”: “Alla disponibilità, ancora consistente, di strutture per la grande accoglienza fa da contraltare disarmante il loro abbandono, il loro restare chiusi per larga parte della settimana, non solo perché molti non ci vanno più, ma anche perché troppo pochi sono rimasti quelli che ne garantiscono l’apertura ed il funzionamento”. In altre parole, “si moltiplicano le occasioni di massa, ma s’indebolisce il dialogo diretto, l’incontro personale durevole”. In questo contesto, “pure le proposte di esperienze più significativamente strutturate soffrono: molti non gradiscono un approccio che stia fin dal primo istante a dettare impegni di adesione, ossia di stabile partecipazione, ed un contesto meno formale, quantunque non privo di regole e obiettivi, é da loro indubbiamente preferito”.

www.settimanesociali.it

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