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martedì 27 aprile 2010
VIAGGI D'ISTRUZIONE IN CALO
Si riduce il numero dei viaggi di istruzione ... Si ha paura di ciò che può succedere? E' problema di costi? Sono i genitori a non gradirli? Sono gli insegnanti a scoraggiarli? .... E' preferibile "fare lezione" nel chiuso della classe o andare in giro per vedere, scoprire, incontrare, relazionarsi .... ?
Quali le strategie più opportune per superare i vari problemi e fare della "gita scolastica un'esperienza educativa (preparata, adeguata, ben vissuta, valutata ...") che dia la possibilità agli alunni di crescere in competenza, in responsabilità, in autonomia? L' "avventura" del viaggio di scoperta (ben preparato, ben condotto, ben valutato), del "rischio" calcolato, della gioia di uscir fuori per incontrare il mondo (incontrando il mondo si incontra anche se stessi) favorisce il clima della classe e gli apprendimenti? Serve una pletora di guardiani, custodi, accompagnatori (docenti, personale ausiliario, genitori, guide tursitiche ...) per far maturare negli alunni (anche se piccoli) responsabilità ed autonomia? La sovrabbondanza di guardiani-accompagnatori favorisce passività ed attitudine a considerare parti migliori del viaggio l'evadere al guardiano di turno o e mezzo per educare alla libertà? ....
La notizia: Gite scolastiche in calo
Per la riflessione possono essere utili le linee guida per viaggi di studio ai luoghi della memoria : Leggi
Tra tutte le cause del calo delle gite/uscite didattiche ne manca una che, almeno nella mia realtà (provincia di Torino) è forse la più frequente e cioè la mancanza di compresenze: infatti in caso di uscita la normativa chiede la presenza di un docente ogni 15 allievi e come si può fare quando le compresenze non ci sono più?? Non puoi nemmeno sopperire con qualche bidello perchè ormai vengono a mancare anche quelli !!!
RispondiEliminaSicuramente anche la lievitazione dei costi e le difficoltà economiche di tante famiglie accompagnate da carenza di fondi della scuola (che fino a poco tempo fa poteva sopperire in parte alle spese per le famiglie in difficoltà, fanno il resto.
Le insegnanti continuano a crederci nel valore dell"aula fuori dall'aula" come è scritto nel nostro POF ma le condizioni di esercizio rendono sempre più difficoltoso renderlo operativo.