DI AFFETTO
Galimberti: “Per crescere figli felici c’è un’unica soluzione: le relazioni d’affetto. Dove c’è amore si cresce bene, bisogna gratificare i figli quando fanno un passo avanti”
Riflettendo sul rapporto
tra genitori e figli, Umberto Galimberti spiega perché le relazioni affettive,
la comunicazione e il riconoscimento dei piccoli progressi sono decisivi nella
crescita emotiva dei più giovani
Il rapporto tra genitori
e figli si costruisce giorno dopo giorno attraverso gesti apparentemente
piccoli, ma carichi di significato: uno sguardo che incoraggia, una parola
che sostiene, una presenza che rassicura. È in questo spazio quotidiano,
fatto di attenzione e riconoscimento reciproco, che si pongono le basi di una
crescita emotiva equilibrata.
Eppure, nella società
contemporanea, dominata dalla velocità, dalla tecnica e dalla prestazione, il
tempo dedicato alle relazioni affettive sembra ridursi sempre di più. I
genitori si trovano spesso disorientati, divisi tra il desiderio di proteggere
i figli e la difficoltà di esercitare un ruolo educativo autentico, capace di
coniugare amore, ascolto e autorevolezza. È proprio su questo punto che si
inserisce la riflessione di Umberto Galimberti, che invita a interrogarsi sul
profondo cambiamento che ha attraversato la genitorialità negli ultimi decenni:
“Prima i genitori erano supportati dalla società e quindi era riconosciuta
l’autorità paterna, che era sostanzialmente quella della tradizione.
Poi i padri sono
diventati amici dei figli, sono caduti nel mito del giovanilismo, hanno ceduto
alle loro dimensioni affettive calibrate sulla pura passione per cui quando
finisce la passione ci si separa e si divorzia. In pratica la società ha
insegnato il principio di piacere (perché la società è diventata opulenta) che
si è riverberato anche nell’ambito della famiglia”.
Con queste parole il filosofo,
saggista e psicoanalista Umberto Galimberti pone l’accento sulla metamorfosi
che ha subito la genitorialità nel corso degli anni. “Le parole dei genitori
sono efficaci da zero a 12 anni. Dopo i ragazzi devono andare incontro alla
separazione dal mondo genitoriale e passare dall’amore incondizionato da cui
sono stati gratificati quando erano bambini, all’amore condizionato che è
quello orizzontale con i propri amici. I padri di solito non parlano con i
figli: nella società della disciplina incaricavano le madri ma anche dopo hanno
continuato a non farlo, perché si annoiano.
Le madri invece parlano
sì, però sempre a livello fisico: non uscire con i capelli bagnati, mettiti la
maglia, stai attento ai semafori. Mai una domanda psicologica, mai che si
chieda al figlio: sei felice?”, in tal modo il filosofo
continua la sua profonda e significativa riflessione. Dunque, Umberto
Galimberti esorta i genitori a parlare con i propri figli, ad ascoltarli,
perché uno sguardo attento, una carezza, un abbraccio inaspettato possono
scaldare il cuore, ponendo fine alle più grandi avversità.
“Per crescere i figli in
modo felice c'è un’unica soluzione: le relazioni d'affetto. Là dove vige
l'amore si cresce bene, là dove vige la violenza o il gelo emotivo si cresce
male": queste le parole pregne di significato
pronunciate dal filosofo con grande forza e determinazione.
“Quando si entra nelle
famiglie a volte si sente urlare, altre volte c’è quel silenzio, soprattutto
nelle classi borghesi elevate, che è più freddo dell’ira. Quel gelo che si crea
nella non comunicazione generale, e che i telefonini hanno amplificato: avete
presente quelle famiglie al ristorante, ognuno con il suo cellulare in mano e
ognuno nel suo mondo?”, in tal modo Umberto Galimberti
sottolinea la pericolosità della “non comunicazione”.Alla luce di queste
riflessioni, appare chiaro come il vero compito educativo non consista nel
controllare o giudicare, ma nel riconoscere i passi avanti dei figli, nel
sostenerli anche quando arretrano, nel creare un clima emotivo capace di farli
sentire visti e accolti. Non esistono formule perfette né manuali infallibili
per crescere figli felici. Esiste però una certezza: l’amore, quello fatto di
presenza reale, comunicazione e attenzione quotidiana, è ciò che permette ai
figli di crescere in modo sereno e responsabile. È questo il terreno su cui si
costruiscono relazioni solide, capaci di resistere al tempo e alle difficoltà
della vita.
Per te, lettore che ci
segui: quanto spazio trovano oggi, nella tua vita quotidiana,
l’ascolto e l’attenzione verso le persone che ami? Ti sei mai fermato a
riflettere su come comunichi con i tuoi figli o con chi ti sta accanto?
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