DEGLI INSEGNANTI
CATTOLICI
IN UNA SOCIETA’
IN CONFLITTO
Poiché
le guerre hanno origine nello spirito degli uomini è nello spirito degli uomini
che si debbono innalzare le difese della pace. Una pace solida e duratura non
può essere frutto solo di accordi economici e politici, ma è necessaria una
solidarietà intellettuale e morale (Atto Costitutivo UNESCO, 16.11.1945).
L’odio
moltiplica l’odio e la violenza moltiplica la violenza (M.L. King).
Per
superare il naturale istinto egoistico e individualistico, dobbiamo promuovere PROCESSI
EDUCATIVI che favoriscano lo sviluppo dell’IDENTITÀ PERSONALE all’interno di
CONTESTI CULTURALMENTE SOLIDALI, capaci di valorizzare ogni persona, nessuna
esclusa.
Bisogna
assumere la PERSONA nella sua pienezza, sia nella dimensione soggettiva (PER SÉ
UNUM, in latino), sia nella dimensione intersoggettiva (nell’accezione greca
PRŎSOUROS: πρόσουρος),
di prossimo.
La
persona è ESSERE-DIVENIRE-IN-RELAZIONE. Ognuno di noi è grazie all’a/Altro!
Nessuno può esistere o salvarsi da solo. Siamo tutti fratelli e facciamo parte
del Creato, come ha esortato Papa Francesco nella “Fratelli tutti” e in
“Laudato sì”.
Ecco
perché dobbiamo promuovere “intelligenza relazionale”, mediante intenzionali
relazioni educative.
Ciò
costituisce il campo specifico della pedagogia, coadiuvata dal secolo scorso
dalle nuove scienze dell’educazione.
È
dunque importante promuovere in maniera diffusa cultura pedagogica e
educativa, considerato che relazioni significative, favorendo la ricerca di
sé nell’incontro con l’a/Altro, danno senso alla vita.
EDUCARE,
infatti, è ex-ducere e cum-ducere, ossia AIUTARE A DISVELARE IL
MEGLIO DI SÉ verso il bello, il vero, l’equo e il bene comune, NEI CONTESTI DI
VITA e nell’incontro con gli oggetti culturali (SAPERI e CONOSCENZE), per
sviluppare consapevolezze responsabilmente agite (COMPETENZE).
Tuttavia,
sappiamo che quello educativo è un processo lungo e complesso, che impone di
promuovere/realizzare interconnessioni e legami tra soggetti e contesti.
D’altronde, COMPLESSITA’ deriva dal latino cum-plectere, che significa
per l’appunto “intrecciare, fare rete”. Si tratta di una postura che incontra,
però, resistenze nella cultura individualistica che caratterizza sempre più la
nostra epoca.
Cosa comporta allora promuovere LA PACE ATTRAVERSO l’EDUCAZIONE?
Si tratta di:
- -garantire a tutti l’educazione e,
soprattutto, un’educazione inclusiva (ONU, 2006) e alla complessità;
- - ampliare le opportunità formative per
conoscersi nell’incontro con le diversità altrui (nella scuola, nello sport,
nel teatro, nell’oratorio, negli ambienti naturali e museali), sperimentando
modalità di convivenza fruttuosa e di reciproco aiuto;
- -perseguire la ricerca della verità e favorire
il libero scambio di idee e conoscenze, con un ruolo più responsabile dei
mass-media e dei social-media;
- - sostenere le famiglie nella loro
responsabilità educativa attraverso proposte e sollecitazioni anche relative a
piccole esperienze di vita quotidiana;
- -promuovere alleanze tra istituzioni,
servizi, associazioni, privato sociale e mondo produttivo;
- -sviluppare le relazioni tra i popoli per
favorire la reciproca conoscenza culturale e migliorare la reciproca comprensione
(sistemi e modalità di informazione, convegni, Erasmus/Erasmus Mundus, IA, ecc.);
- - farsi portatori di istanze perché vengano
sviluppate politiche strutturali innovative, in un processo di integrazione e
di miglioramento continuo.
Qual
è dunque la SFIDA e la MISSIONE EDUCATIVA per l’INSEGNANTE, anche cattolico?
L’insegnante
deve essere un MEDIATORE PEDAGOGICO e un MEDIATORE DIDATTICO, facilitatore e
promotore di RELAZIONI UMANE positive e di positive/adeguate RELAZIONI E
ORGANIZZAZIONI CULTURALI.
Deve promuovere e testimoniare, in definitiva, il rispetto della dignità della persona, l’empatia e la capacità di comprensione reciproca attraverso l’ascolto attivo e il dialogo, la solidarietà e l’equità (education). Deve essere capace di predisporre opportuni percorsi formativi (schooling), in cui le scelte curricolari riescano a favorire l’integrazione tra identità (umana e scientifica) e solidarietà (umana e scientifica), specificità e universalità, particolare e generale, comprendendo che, pur nelle peculiarità (personali, scientifiche, culturali), si appartiene alla medesima umanità e si fa parte di un medesimo mondo che bisogna conoscere e migliorare.
La vera ricchezza è operare per il
bene comune.
* Università Roma “Foro Italico”
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