le parole dei Papi
che esortano
a non smettere
di sognare
Il 25 settembre si
celebra la Giornata mondiale dei sogni, istituita nel 2012 per incoraggiare
persone, famiglie e comunità a dedicarsi di più ai loro obiettivi. Il tema del
sogno si è intrecciato, in più occasioni, con discorsi e riflessioni dei
Pontefici
- - di Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
La giornata World Dream
Day è un’occasione per spronare uomini e donne, nonostante possibili
difficoltà ed ombre, ad inseguire i propri sogni. Il punto di partenza è una
visione del futuro che, attraverso l’impegno e il sacrificio, può diventare
realtà. Quando si raggiunge un obiettivo, il sogno è una speranza tramutata in
qualcosa di concreto. Quello del sogno è anche un tema che i Papi hanno
affrontato nel loro magistero. In questa pagina ripercorriamo alcune di queste
riflessioni che si alternano con frasi di pensatori, filosofi, scrittori.
"Questo è il nostro tempo.
Sogniamo insieme un futuro di felicità" - Papa leone XIV
Non perdere la capacità
di sognare
Durante la visita in
Slovacchia, incontrando i giovani il 14 settembre del 2021 nello Stadio Lokomotiva di
Košice, Papa Francesco li esorta a sognare: "Quando
sognate l’amore, non credete agli effetti speciali, ma che ognuno di voi è
speciale, ognuno di voi. Ognuno è un dono e può fare della vita, della propria
vita, un dono. Gli altri, la società, i poveri vi aspettano. Sognate una
bellezza che vada oltre l’apparenza, oltre il trucco, al di là delle tendenze
della moda. Sognate senza paura di formare una famiglia, di generare ed educare
dei figli, di passare una vita condividendo tutto con un’altra persona, senza
vergognarsi delle proprie fragilità, perché c’è lui, o lei, che le accoglie e
le ama, che ti ama così come sei. Questo è l’amore: amare l’altro come è".
Non si deve “perdere la capacità di sognare il futuro”, spiega poi Francesco
nella meditazione il 18 dicembre del 2018 durante la
Messa a Casa Santa Marta. San Giuseppe può essere un riferimento per ogni
cristiano: a lui “chiediamo la grazia di saper sognare cercando sempre la
volontà di Dio nei sogni, e anche la grazia di accompagnare in silenzio, senza
chiacchiere”. Nel videomessaggio del 2016 ai giovani cubani, il Pontefice si
sofferma sul “desiderio di sognare”. “Per essere portatori della speranza -
sottolinea Papa Francesco - è necessario che non perdiate la capacità di
sognare. Ricordatevi che nell’oggettività della vita deve entrare questa
capacità di sognare e che chi non ha la capacità di sognare è rinchiuso in sé
stesso. Aggiungerei ancora: chi non ha la capacità di sognare, è già andato in
pensione”.
Sogni ispirati dalla
bellezza
I sogni possono anche
essere alimentati dalla bellezza, dai linguaggi dell’arte, della musica.
Incontrando gli artisti il 21 novembre del 2009 nella Cappella
Sistina, Papa Benedetto XVI sottolinea che il mondo “rischia
di cambiare il suo volto a causa dell’opera non sempre saggia dell’uomo”. “Che
cosa - chiede il Pontefice - può ridare entusiasmo e fiducia, che cosa può
incoraggiare l’animo umano a ritrovare il cammino, ad alzare lo sguardo
sull’orizzonte, a sognare una vita degna della sua vocazione se non la
bellezza?”. “Voi sapete bene cari artisti, che l’esperienza del bello, del
bello autentico, non effimero né superficiale, non è qualcosa di accessorio o
di secondario nella ricerca del senso e della felicità, perché tale esperienza
non allontana dalla realtà, ma, al contrario, porta ad un confronto serrato con
il vissuto quotidiano, per liberarlo dall’oscurità e trasfigurarlo, per
renderlo luminoso, bello”.
“Credo che solo una cosa renda impossibile la
realizzazione di un sogno: la paura di fallire. (Paulo Coelho)”
Sogni da tramutare in
capolavori
I sogni sono anche il
frutto di un’opera da realizzare giorno dopo giorno. Durante la visita pastorale a Genova Papa Giovanni Paolo II il
22 settembre del 1985, rivolge queste parole ai giovani radunati nel Palazzo
dello sport: “È Pietro, roccia per chiamata divina, come dice anche il
canto che è stato composto per questa occasione, che vi esorta a non
appiattirvi nella mediocrità, a non assuefarvi ai desideri mondani, a non voler
vivere solo a metà, con aspirazioni ridotte o, peggio, atrofizzate. Il Papa è
venuto per invitarvi al cammino, alla novità continua da cercare dentro di voi,
con la vostra stessa vita. Giovani genovesi, non lasciatevi vivere, ma
prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un
autentico e personale capolavoro!”.
“La vita e
i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli
a caso è sognare. (Arthur Schopenhauer)”
Investire nei sogni
I sogni realizzati sono
figli di impegno e spirito di sacrificio. All’Angelus del 17 settembre del 1978, Papa Giovanni Paolo I ricorda
che dalle scuole esce “la classe dirigente di domani”, tra cui “ministri,
deputati, senatori, sindaci, assessori o anche ingegneri, primari”. “Il
generale Wellington, quello che ha vinto Napoleone - sottolinea in
quell’occasione il Pontefice - ha voluto tornare in Inghilterra a vedere il
collegio militare dove aveva studiato, dove si era preparato, e agli allievi
ufficiali ha detto: ‘Guardate, qui è stata vinta la battaglia di Waterloo’. E
così dico a voi, cari giovani: avrete delle battaglie nella vita a 30, 40, 50
anni, ma se volete vincerle, adesso bisogna cominciare, adesso prepararsi,
adesso essere assidui allo studio e alla scuola”.
“Un
vincitore è un sognatore che non si è mai arreso (Nelson Mandela)”
I Santi ci fanno sognare
I sogni si legano inoltre
alle testimonianze scaturire da percorsi di vita tracciati nel solco della
santità. Nella solennità di Tutti i Santi, il primo novembre del 1969, Papa Paolo VI all’Angelus
afferma che i Santi “ci fanno sognare”. “Essi ci mandano questo consolante
messaggio: è possibile e lo confermano con i loro esempi, con la loro fraterna
intercessione. Ci insegnano quali sono i veri valori indispensabili: quelli
della pietà, quelli della bontà. Ci fanno sognare i Santi. Ma non sono sogni. È
una visione ch’essi ci aprono davanti, la visione del cielo; del cielo sopra la
terra; del cielo dove con Cristo campeggia la Regina del cielo, alla quale
diciamo il Nostro Angelus”.
“Non sono
niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d’essere niente. A parte questo,
ho in me tutti i sogni del mondo. (Fernando Pessoa)”
Sogni da Assisi al mondo
I sogni possono anche
diventare realtà. Papa Giovanni XXIII, rivolgendosi il 4 ottobre del 1962 ai fedeli riuniti presso la
Basilica inferiore ad Assisi, ricorda il cammino percorso da San Francesco. “Il
possesso di Dio fu dapprima il sogno, poi la meta di Francesco d'Assisi. Da
giovanetto egli aveva tutto, ma niente gli bastava. Volle darsi al Signore, per
possedere Dio quanto più intensamente possibile; e per arrivare a tanto, egli
si spogliò di tutte le cose terrene”. “San Francesco, aggiunge Papa Roncalli,
ha riassunto “in una sola parola il ben vivere, insegnandoci come dobbiamo
valutare gli avvenimenti, come metterci in comunicazione con Dio e con i nostri
simili”. Questa parola “dà il nome a questo colle che incorona il sepolcro
glorioso del Poverello: Paradiso, Paradiso!”.
“Fidatevi
dei sogni perché in loro è nascosta la porta dell'eternità. (Kahlil Gibran)”
Progetti da realizzare
I sogni possono diventare
la realizzazione di progetti di vita. Rivolgendosi a giovani sposi durante
l’udienza generale del 27 gennaio del 1943 , Papa Pio XII si
sofferma sulla “virtù del focolare domestico”. La famiglia è un focolare acceso
con il matrimonio. Ed è aperto al futuro. “Il focolare. Quante volte - afferma
il Pontefice - specialmente dacché avete pensato alle nozze, dal tempo del
vostro fidanzamento, voi, diletti sposi novelli, avete sentito risonare questa
parola alle vostre orecchie nel coro delle felicitazioni e degli auguri dei
vostri parenti e dei vostri amici! Quante volte essa è salita spontaneamente
dal vostro cuore alle vostre labbra! Quante volte vi ha riempiti di una
dolcezza ineffabile, compendiando in sé tutto un sogno, tutto un ideale, tutta
una vita”.
“Siamo
fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni, e nello spazio e nel
tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita. (William Shakespeare)”
Sogni premonitori
I sogni possono anche
essere premonitori. Nella lettera del 1934 di Papa Pio XI che proclama santo don Giovanni Bosco, si ricorda come i passi
della vita possono essere preceduti dall’esperienza del sogno. “Ma più che
d’ogni altro preferiva occuparsi dei ragazzi e dei giovani, specialmente di
quelli che, abbandonati dai genitori, trascinavano una vita oziosa ed errabonda
tra le insidie della strada, senza che alcuno pensasse a parlare loro di Dio e
li educasse all’onestà del vivere. E ritenendo che proprio questa fosse la
particolare missione dalla Provvidenza di Dio assegnatagli, già, come si narra,
prevista in sogno fin dalla sua fanciullezza, e cioè condurre sulla via della
salute i ragazzi specialmente dell’infima plebe, dopo matura riflessione, con
generoso animo stabilì di consacrarsi completamente all’attuazione di
quest’opera, tanto più che già prevedeva quanto essa fosse per giovare
all’intera società civile”.
“Quando
sogna, l’uomo è un gigante che divora le stelle. (Carlos Saavedra Weise)”
Sogni degli anziani
I sogni scaturiscono
anche dalla voce preziosa degli anziani, con il loro fondamentale ruolo di
testimoni di vita e di fede. Gli anziani, come ha più volte ricordato Papa
Francesco sono la memoria, le radici dei popoli, l'anello di congiunzione tra
le generazioni. Nel videomessaggio per la prima giornata mondiale dei
nonni e degli anziani , il Pontefice scrive: “I sogni sono intrecciati con
la memoria. Penso a quanto è preziosa quella dolorosa della guerra e
a quanto da essa le nuove generazioni possono imparare sul valore della pace. E
sei tu a trasmettere questo, che hai vissuto il dolore delle guerre. Ricordare
è una vera e propria missione di ogni anziano: la memoria, e portare la memoria
agli altri”. I sogni sono un ponte tra generazioni, si intrecciano con speranze
e progetti. Per questo vanno custoditi e non si deve smettere di sognare.
Vatican News
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