A tal fine il sociologo e psichiatra Paolo Crepet pone l'accento su tale
aspetto, sottolineando l'importanza di un maestro nel processo educativo e di
crescita di un giovane ragazzo.
"La
mancanza del padre può implicare carenza di regole morali e comportamentali; la
mancanza di un maestro induce nei bambini e negli adolescenti una perdita di
progettualità, induce miopia", queste le significative
parole dello psichiatra.
Ecco
allora l'importanza di un bravo maestro capace di comprendere fino in fondo le
qualità intrinseche del suo allievo, riscoprendo quel talento che possiedono
tutti e non solo i primi della classe, ma anche quelli su cui nessuno
scommetterebbe un soldo.
"L'idea
di far fare ai bambini e agli adolescenti cose difficili, di metterli nelle
condizioni di sbagliare e di riprovarci implica il coraggio di credere nelle
loro potenzialità: ecco perché è un'idea poco popolare tra gli educatori. Con
quale lodevole eccezione", in tal modo prosegue la sua riflessione lo
psichiatra.
Maria
Montessori ha avuto il coraggio di affermare che ogni bambino possiede un
proprio talento (che è cosa diversa dalla genialità: il primo s'accompagna alla
consapevolezza, la seconda è un frutto del tutto misterioso e involontario,
quindi inconsapevole). Tutti, dunque, possiedono un talento e gli insegnanti
non devono puntare esclusivamente sui "bravi", perché talento e
rendimento scolastico non sono sinonimi.
Con il passare del tempo si è verificato un vero e proprio sovvertimento dei
valori, dei ruoli: gli educatori, infatti, sembrano aver perso
quell'autorevolezza e considerazione che dovrebbero, invece,
contraddistinguerli, favorendo una crescita basata su un legame di reciproca
dipendenza.
"Osserviamo
la gente che gremisce una pizzeria la sera del sabato: quanti padri si
affrettano a tagliare la pizza a un figlio che ha già dieci o dodici anni?
Pensiamo a ciò che succede ogni mattina in tantissime case: quante mamme
continuano a rifare il letto a figli che magari studiano già
all'università", questi i vari interrogativi che lo
psichiatra si pone in maniera chiara e dettagliata.
Bisogna,
pertanto, andare oltre, recuperando la propria fondamentale ed imprescindibile
funzione educativa, senza scendere a compromessi, rivalutando l'importanza di
crescere giovani autonomi e forti e non vulnerabili e manipolabili, capaci di
mettersi alla prova giorno dopo giorno, sperimentando le proprie passioni ed
ambizioni, senza avere paura, ma anzi ritrovando quell'equilibrio che permette
di vivere serenamente, agendo responsabilmente, riscoprendo la tenacia e la
determinazione nel raggiungere i risultati predeterminati e nel credere nei
propri sogni, lasciandosi guidare dalla fiducia in se stessi, grazie a
quell'esperienza che permette loro di cadere ma anche di rialzarsi, perché solo
così impareranno davvero a vivere.
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