“Per il bene la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Gli uomini vengono resi stupidi, si lasciano rendere tali. Sì, qualsiasi ostentazione esteriore di potenza, politica o religiosa che sia, provoca l’istupidimento di gran parte degli uomini. La potenza dell’uno richiede la stupidità degli altri”.
-di
ENZO BIANCHI
Inequivocabili
segnali d’allarme non sono mancati in questi decenni: abbiamo denunciato la
barbarie incalzante, vera minaccia alla convivenza democratica,
l’involgarimento dei modi e del gusto e il dilagare della mediocrità e della
rozzezza che secondo Robert Musil inducono a una prassi della stupidità.
Queste
situazioni non sono malesseri delle persone, sono patologie della vita sociale
che rappresentano un attentato alla democrazia e all’esercizio della libertà.
Domina una cultura della forza, dell’autoritarismo, l’ostentazione della
prepotenza, l’autorizzazione all’odio. Di fatto “il popolo” viene usato e
degradato a “massa di manovra” e la volontà popolare può propendere per un
regime che fa sognare architetture politiche di forza in cui le prime ad essere
offese sono le libertà.
Appartengo
all’ultima generazione vivente nata durante la Resistenza e della Resistenza
abbiamo solo sbiaditi ricordi, ma è viva in noi la memoria che durante la
nostra crescita ci veniva ripetuto: «Prima della caduta del Fascismo non
potevamo parlare, avevamo paura. Eravamo testimoni di una violenza legalizzata.
C’era la censura e ora invece abbiamo la libertà».
Non
erano i racconti delle battaglie che venivano tramandati, ma la coscienza della
decisiva importanza della libertà. E come un lascito ho ricevuto
l’affermazione: «La libertà non devi mai mendicarla, ma esercitarla e basta».
Ma ora ci domandiamo perché è avvenuta la perdita di questa memoria morale,
perché non c’è stata la trasmissione del messaggio della libertà, perché nella
società compaiono forze che contrastano la libertà? La libertà richiede
responsabilità da parte degli uomini e delle donne che la sentono come il primo
riconoscimento della propria dignità: responsabilità del soggetto che sa
affermare l’“io” per poter affermare il “noi”, contro ogni appiattimento e
tentativo di manovrare le masse; responsabilità della propria unicità che
rifugge il conformismo e non si lascia abbagliare dal fascismo che sotto
diverse forme pretende che il potere sia imposto e non riceva critiche. Fuori
di questa responsabilità, che non è altro che assunzione dell’umanità e della
storia come “nostro compito”, c’è la demissione di fatto che o apre al regime
autoritario o lascia spazio alla stupidità del populismo.
Dietrich
Bonhoeffer, teologo luterano impiccato dai nazisti nel 1945, aveva scritto:
“Per il bene la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Gli
uomini vengono resi stupidi, si lasciano rendere tali. Sì, qualsiasi
ostentazione esteriore di potenza, politica o religiosa che sia, provoca
l’istupidimento di gran parte degli uomini. La potenza dell’uno richiede la
stupidità degli altri”.
All’orizzonte
della nostra polis il cielo è oscuro soprattutto in Europa e non solo per le
guerre in territorio europeo e attorno al Mediterraneo, ma per gli orientamenti
delle masse, talmente accecate da promesse di potenza e di forza da non saper
più discernere la democrazia che si nutre di libertà.
Alzogliocchiversoilcielo
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