per essere padri e maestri «coraggiosi e creativi»
In famiglia e a scuola i nostri figli hanno bisogno di riconoscersi in figure adulte significative
Forse
è proprio quando sembra che il peso sopravanzi le gioie dell’essere padre, che
il lato “creativo” potrebbe venirci in aiuto. È in un ambiente come la scuola,
nelle relazioni tra genitori, tra pari che condividono percorsi educativi,
seppur diversi, che può riaccendersi la capacità di essere padri creativi vale
a dire capaci di attingere da un patrimonio comune la capacità di tracciare
percorsi nuovi, indicare nuove strade certamente da percorrere assieme.
«Fare»
il padre è indubbiamente molto diverso, forse quasi più facile che «essere»
padre. E oggi i nostri figli hanno urgente bisogno di padri che sappiano essere
tali, di figure autorevoli e non autoritarie, che sappiano suscitare la stima
con l’esempio, che con dolce fermezza sappiano anche dire dei «no», per
generare quel senso del limite necessario per una convivenza positiva.
Come
scrive Massimo Recalcati: «Occorre un gesto simbolico di riconoscimento del
padre che dice al figlio “Tu sei mio figlio”, « Io ho con te un rapporto di
responsabilità illimitata, perché la tua venuta al mondo ha reso il mondo
diverso”. Il dono della paternità è il dono di una responsabilità illimitata,
senza diritto di proprietà sul figlio». Alla vigilia di questo 19 marzo 2023,
alla vigilia della Festa del papà il nostro augurio è che i nostri figli, i
nostri ragazzi, incontrino adulti significativi nel loro percorso educativo e
scolastico, ma non solo, adulti che sappiano essere per loro padri “coraggiosi
e creativi”.
Lontano
quindi dalle polemiche che anche in questi giorni sono nate a causa di
provvedimenti, nella scuola, che toccano espressamente la Festa del Papà
vorremmo che il 19 marzo potesse essere un giorno di ripensamento e di
“memoria” alla ricerca e alla riscoperta di quel padre che possiamo e dobbiamo
essere un po’ tutti e fare nostre le frasi di una bellissima poesia di Camillo
Sbarbaro, A mio padre, che ben tratteggia la figura del padre, là dove scrive: Padre,
se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi un uomo estraneo, fra tutti
gli uomini, già tanto pel tuo cuore fanciullo, t’amerei.
*
AGESC
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