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martedì 22 novembre 2022

LA PIANTA GRASSA


Non esiste una pianta grassa 

irta di spine 

che non lasci spazio 

anche per un piccolo bocciolo di fiore 

(Aforisma africano).

 

- di Giancarlo Ravasi

 

È uno dei pocket in inglese che si trovano nelle edicole degli aeroporti stranieri e contiene una raccolta di detti proverbiali dei vari continenti. Non so come, ma è riaffiorato tra i miei libri e mi ha offerto, con questo aforisma africano, uno spunto suggestivo di riflessione. In molte case si custodiscono piante grasse che sopravvivono lungamente senz’acqua e che sono avvolte in una cortina di spine più o meno acuminate. Eppure, quasi miracolosamente talvolta riescono a far emergere fiorellini dai colori ora accesi ora tenui, oltre naturalmente a offrire quel verde costante che le contraddistingue. La parabola è semplice e fa il paio col nostro, molto meno poetico, proverbio secondo il quale «ogni ladrone ha la sua devozione».

Un racconto apocrifo molto noto narra che Gesù di fronte alla carogna di un cane morto, mentre i suoi discepoli ne segnalavano il disgusto, esclamasse: «Guardate i suoi denti: sono candidi come chicchi di grandine!». In ogni creatura, anche dietro le apparenze più infami e le storie più vergognose, alberga un’oasi, sia pure striminzita, di bontà e umanità. Il vero cristiano dovrebbe puntare a quel varco per allargarlo, prima di ergersi a giudice inesorabile, del resto, segnato dal male. È un po’ il motto di Cristo, «cercare ciò che è perduto», o per ricorrere a un’immagine di Isaia ripresa anche da Gesù, riutilizzare la canna incrinata e non spegnere il lucignolo fumigante. Non è «buonismo- a tutti i costi, ignorando il male, ma è scommettere sulla forza dirompente del bene. Finisco con un altro proverbio tratto da quel libretto. E tibetano: «Nessuno è nato sotto una cattiva stella. Ci sono piuttosto persone che non sanno comprendere il cielo».

 

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori





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