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venerdì 19 agosto 2022

MARIO, IL GIOVANE SANTO DELLA PORTA ACCANTO

 

Quaranta anni fa è tornato alla Casa del Padre il servo di Dio, Mario Giuseppe Restivo, giovane scout diciannovenne che ha lasciato una luminosa traccia di santità. Dopo quaranta anni egli continua ad essere un prezioso punto di riferimento per i giovani e gli educatori di oggi.

Tra i vari e molteplici problemi educativi di oggi, infatti,  emerge la necessità di fornire ai ragazzi e ai giovani degli esempi “concreti” di coetanei che hanno vissuto e vivono percorsi di crescita volti alla costruzione del bene comune e alla conquista di quei valori che esaltano la dignità della persona.

Purtroppo, oggi, siamo oppressi (o infettati?) da messaggi e messaggini, immagini, “cinguettii”, brevi frasi frutto di fugaci emozioni. Sono sovente autoreferenti e propagatori più di pettegolezzo che di valori (basta vedere facebook o whatsapp.... ). Sono come fuochi fatui che appaiono e scompaiono in pochi istanti. Per molti l'importante è fare rumore, apparire per ricevere likes, mettersi in mostra con ogni mezzo, esporsi come merce in cerca di guardoni e acquirenti ...  Al "cogito, ergo sum" si sotituisce "appaio, dunque esisto".

Mario, con il suo breve ma intenso cammino di vita, ci stimola a privilegiare quel che conta, evitando ogni spasmodica ricerca dell’appariscente, dello spettacolare e del "pirotecnico”. E' un invito al cammino, passo dopo passo, con impegno e con viva speranza, verso una meta elevata: l'incontro con Dio, il Santo dei santi.

Papa Benedetto, nel corso della sua visita in Sicilia, lo ha citato come esempio per i giovani. La Conferenza Episcopale  lo ha inserito nella raccolta "I Santi della posta accanto". E' in corso la causa di beatificazione.

Mario Restivo nacque a Palermo il 24 Gennaio 1963. Sin da piccolo manifestò vivacità, sensibilità ed impegno tanto da essere benvoluto e stimato da tutti. La sua maturazione fu precoce. A 9 anni compose la sua prima poesia, seguita da altri componimenti. Nel 1974 fu data alle stampe la prima raccolta di poesie che fu intitolata "La mia aurora". A questa fece seguito un'altra raccolta, pubblicata con il titolo "In cammino" e un’altra (postuma) dal titolo “La stagione dell’incontro”.

 A 15 anni scelse come modello di vita la figura di S. Francesco impegnandosi ad incarnarne lo spirito di povertà. Lo scautismo cattolico fu il suo più forte ideale nel quale poter esprimere la sua passione giovanile, la sua fede, il suo spirito di servizio, la gioia di vivere con gli altri e per gli altri.

Le sue opere poetiche e i suoi scritti, il suo cammino terreno evidenziano il suo impegno per fare del proprio meglio per vivere secondo la Legge scout alla luce degli insegnamenti del Vangelo. Egli seppe vivere intensamente la propria esistenza di ragazzo tra i ragazzi, di giovane tra i giovani e, come giovanissimo educatore, ebbe un’alta tensione educativa.

In Mario fu costante l’ardente desiderio di “andare oltre verso l’infinito” per spaziare in Dio, per conquistare la vera felicità: “La vera felicità si conquista nell’amore per Dio e per gli altri. E’ fede in Dio, nella vita. E’ solidarietà gioiosa. Tutto il resto è apparenza e vanità”.

 Morì il 19 Agosto 1982 nei pressi di Chambéry , in seguito ad un incidente automobilistico, mentre con altri scout si recava a Taizé.

 Uno dei suoi ultimi scritti (Mario aveva maturato sin la piccolo l’abitudine di prendere appunti, scrivere riflessioni ed esperienze, comporre brevi liriche):

 Non avete saputo vegliare con Me neppure un’ora”

“E’ pensando a queste parole che mi sono alzato prima del solito stamattina per venire qua davanti a Te, Signore. Sai, non ero abituato a sentirTi una presenza, ma ora, in quest’alba di uno splendido mattino che ancora una volta ci dai, Tu ci sei: sento il tuo battito in me, ma anche fuori di me. In me, poiché la mia disponibilità dell’essere qui stamattina, come dell’aver partecipato a questo campo, vive del tuo amore verso di me; fuori di me perché tutto qui attorno è buono, poiché proviene dalla Tua onnipotenza: il cielo, il bosco, gli uccellini, l’erbetta, le foglie secche, reliquia di un autunno ormai lontano, il freddo, il silenzio, l’orizzonte.

Signore, dammi sempre un inizio, dammi soprattutto la morte che lo precede, aiutami ad educare al vero amore le persone che mi stanno attorno. Dio, guidami sulla strada del ritorno, affinché la mia casa divenga la Tua casa, la mia vita diventi la Tua vita.

Signore, dammi  il coraggio, la comprensione e l’umiltà alla maniera del tuo Figlio. Ti prego per le persone smarrite, per chi non sa ancora da che parte andare, eppure ci va.  Dammi la spontaneità e la fantasia perché sia un ragazzo tra i ragazzi. Ti prego perché non muoia in me la speranza.

E, quando sono solo, Signore, quando a sera busso alla porta di qualcuno e nessuno mi dà risposta, ricordaTi di me e rendimi capace di sorridere. Fa’ che possa sempre darmi agli altri in umiltà e completa condivisione. Nel mio cuore, Signore, troverò il posto per le mille vite dell’universo.

E, ora, Signore, lascia che il Tuo servo vada in pace secondo la tua parola, fa’ che il tuo servo abbia il coraggio di uccidere le sue maschere. Amen.

 

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